Quando le civiltà si disfano l’innaturale prevale sul naturale, l’artificiale sul reale, la morte sulla vita.
Torniamo al Satyricon.
Vengono portate sulla tavola Cydonia mala spinis confixa, ut echīnos efficerent (69, 7) mele cotogne con spine conficcate, in modo da renderle simili a ricci di mare.
Il travestimento culinario della mela non è dei peggiori: viene quindi recato un fericulum longe monstrosius (69, 7), una portata di gran lunga più snaturata: aveva l'aspetto di un'oca ingrassata (anser altilis) con intorno pesci e uccelli di ogni tipo e invece, disse Trimalchione, "de uno corpore est factum…ista cocus meus de porco fecit " (70), il cuoco insomma aveva fatto tutto con la carne di porco.
Si vede bene che è continua la ricerca e l'esibizione del ribaltamento, del contro natura-acta retro cuncta nell’Oedipus di Seneca (v. 367).
Il cuoco di Trimalchione è considerato un uomo di valore dal suo padrone:"non potest esse pretiosior homo. volueris, de vulva faciet piscem, de lardo palumbum, de perna turturem, de colaepio gallinam. et ideo ingenio meo impositum est illi nomen bellissimum; nam Daedalus vocatur" (70, 2), non ci può essere uomo più prezioso. purché tu lo voglia, da una vulva ti farà un pesce, da un lardo un colombo, da un prosciutto una tortora, da uno zampone una gallina. Perciò su mio suggerimento gli è stato dato un nome appropriatissimo; infatti si chiama Dedalo.
Oggi chi ama la natura e la vita deve assistere con disgusto agli sproloqui nefandi di giornalisti guerci di mente e di cuore. Costoro, per restare sulla greppia pure sporca di sangue, affermano che ammazzare migliaia di bambini fa parte del gioco. Questo “gioco” ineludibile che fa vendere i giornali e le armi, secondo costoro è la guerra: con relative stragi, con massacri, bombardamenti di ospedali, mercati e così via.
L’ordine dei giornalisti dovrebbe sospendere “direttori” siffatti , fatti così male dentro e fuori. Mi confortano persone buone che esecrano i crimini della guerra, di ogni guerra. Infamie su infamie condannate da ogni figlio della luce che rispetta la vita e la ama.
Faccio i primi tre nomi che mi vengono in mente: Carmen Lasorella, Moni Ovadia e Tomaso Montanari.
Bologna 11 novembre 2023 ore 9, 13 giovanni ghiselli
p. s
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