Sostenere di avere ammazzato senza averlo deciso e voluto non è un’attenuante, bensì un’aggravante. Chi ha ucciso trascinato da non si sa quale demone può sempre rifarlo.
Con queste parole non auspico l’ergastolo per il ragazzo che ha ucciso pure in modo brutale.
Sono contrario al carcere a vita, perché la prigione deve compiere una rieducazione, dovrebbe essere per i malfattori quello che è la scuola per gli scolari.
Credo che una ventina di anni possano bastare per rieducare un giovane, il quale però, passato il ventennio tutto intero in galera, dovrà superare un esame di criminalità smaltita. In questi quattro lustri l’assassino dovrebbe leggere autori di filosofia morale, come Seneca per esempio, leggerli e rendere conto di averli assimilati.
Non solo la mia deformazione professionale mi fa scrivere questo ma altresì la mia formazione etica e il doloroso amore che sento per la vita e mi ha spinto a piangere per Giulia con particolare accoramento perché mi ha fatto pensare alla figlia carina, mite, intelligente, che non mi è nata tanti anni fa.
Del resto ho provato grandi dispiaceri anche per altri femminicidi e ho concepito sempre una volontà di rivolta contro le uccisioni di tante ragazze e donne ammazzate dentro casa, in famiglia, o mentre camminavano per strada accoltellate o fatte a pezzi dalle automobili.
Vittime in massima parte trascurate o ignorate quasi da tutti.
Né si può restare indifferenti di fronte ai massacri di innumerevoli bambini, donne e uomini durante le guerre che devastano città, rendono desolate le terre, e offendono l’umanità.
Putroppo c’è chi le approva e questo non solo suscita dolore ma anche schifo e ribrezzo.
Bologna 29 novembre 2023 ore 19, 45 giovanni ghiselli
p. s.
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