“Si diventa morali appena si è
infelici (…) I castighi si crede di evitarli, perché stiamo attenti alle
carrozze quando si attraversa la strada, perché evitiamo i pericoli. Ma ve ne
sono di interni. L’incidente viene dalla parte cui non si pensava, dal di
dentro, dal cuore”[1].
Aggiungo
Musil: “" sostengo che non vi
è profonda felicità senza morale profonda"[2].
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