Il 10 settembre alle 21 presenterò il libro Sezione Bordiga in piazza Verdi a Bologna con l’autore Chili e Otello Ciavatti.
Pubblico la mia presentazione per chi fosse interessato ma non potesse venire a sentirci.
E. T. Chili. Sezione Bordiga, Pendragon 2019
Seconda parte
Corsivo
Il giovane
Wolf è in piazza Carducci dove dovrebbe incontrare Degli Esposti. La piazza è
bella con case fatte con cura e tenute bene: case di ricchi veri, di quelli che
non esagerano. Gente che sa come si vive e vuole solo stare tra di loro, senza
che nessuno gli rompa i coglioni 101
Il contrario
del socialismo diceva Arno, in cui ci si deve rompere i coglioni gli uni con
gli altri finché non si è tutti pari. Cioè mai.
Il ragazzo
ricorda le conversazioni tra suo padre e Degli Esposti che diceva all’amico:
“Socialista dei miei maroni, tu che hai fatto il liceo dei ricchi (il Galvani) io, io sono un
compagno, che sono andato al Minghetti! (103)
Degli
Esposti non viene ma arriva Martina tetta tonda. Dice che porta un
messaggio di Degli esposti che non può venire: Giando deve stare attento perché
quei due dell’altra sera ce l’hanno con lui. Poi ha detto di dare a lei la
lettera. Ma Giando dice che non ce l’ha. Non si fida della ragazza che si
allontana arrabbiata per via Del Piombo. Una mai contenta: corre sempre dietro
a qualcosa che non si fa raggiungere. La madre di Giando aveva detto: “se sei
figlio di un operaio di san Donato parti troppo indietro. E’ come avere una
pietra cucita sulla fodera: puoi correre quanto vuoi, ma non ti alzerai mai in
volo. La mia mamma non è mai stata molto benevola con chi non è nato ricco come
lei 107
Fine corsivo
Il
segretario della sezione dice: “Era a noi che spettava dare a questo paese una
prspettiva che scaldasse gli animi, che desse entusiasmo alle nuove generazioni”.
Invece - incalzò Bonaga, abbiamo saputo solo proporre un’alleanza con i
democristiani. Omicron definisce
un po’ fancazzisti i giovani in rivolta del 77. Il segretario ne
conviene ma ricorda che si tratta di giovani “Per i giovani la rivoluzione è anche
una festa, un modo diverso di stare insieme, almeno finché non sentono
fischiare le pallottole vere.
Secondo il prof quelli erano addirittura controrivoluzionari. Gente che rivendicava solo i
propri interessi individuali.
Nel movimento del 1976 - 77 c'era una forte componente femminista
animata anche dalla volontà di rivalutare la fantasia, l'istinto, in
particolare quello delle donne
(fricchettone, freak: tipo strano, stravaganti), contro
gli angusti schemi della burocrazia del "compromesso storico", contro
i burocrati “scemi”.
Poi però la fantasia è stata ricacciata indietro dalle stragi, quindi l'istinto è decaduto nella subrazionalità e
nell'ignoranza imposta dalla televisione attraverso il
"genocidio culturale" denunciato, invano, da Pasolini. Un genocidio
che si è ritorto contro i manovratori che l'hanno voluto e ai quali sono
succeduti altri capi non migliori di quelli.
Così nell'antica Atene la
libertà anarchica propugnata dalle Baccanti è finita nel disimpegno
politico e nella chiusura dentro la sfera privata, nell'egoismo e nella
"calva assennatezza" della commedia di Menandro.
In fondo Penteo e Dioniso sono le due facce della stessa medaglia che è
quella del tiranno.
Bonaga
replica che era una soggettività collettiva
Adesso non abbiamo neanche il compromesso storico fa
Omicron.
E Bonaga: è vero, dopo l’assassinio di Moro. E’ il momento dei
socialisti (p.119)
settembrel
Corsivo VI
21 luglio
lunedì
Il ragazzo
si trova prigioniero e torturato per giorni e notti, sempre al buio. I suoi aguzzini
vogliono la lettera del padre a Degli Esposti
Fine corsivo
I compagni
della sezione discutono se si debba salvare il ragazzo. Hanno ricevuto il
messaggio: o la lista, o il ragazzo.
Sono divisi.
Il professore dice - magari ricordando Parini (Ode La caduta) - che
cedere al ricatto per salvare il ragazzo può essere umano ma non è giusto
Bonaga
replica che nel caso Moro il giusto ha prevalso e l’Umano ha raccolto il morto
(130)
Il
professore dice che stando dietri ai singoli casi non si arriverà mai a una
società socialista. Dopo il ’68 non siamo più stati gli stessi siccome dopo il
’68 ha cominciato a insinuarsi in noi l’Umano. L’abbiamo salutato come un nuovo
umanesimo ma dietro di lui sono arrivati la tolleranza, il sentimento, poi
l’individualismo, l’edonismo peace of mind come dicono gli
americani. Tranquillità. E la spinta rivoluzionariaè finita giù per le scale
della cantina. Siamo diventati socialdemocratici senza saperlo (132)
Corsivo 23
luglio
24 luglio
Giando
subisce una finta esecuzione dai suoi aguzzini 141
Il
ragazzo poi si sveglia in un letto vero 153
Arriva
Cettina, quella della libreria
Giando dice
che i Tedeschi non vanno matti per il mare ma il loro è freddo ha quasi sempre
un colore tipo il ferro 158
Cettina
spiega che Kossiga si scrive col K “perché è un fascista, un servo dei padroni.
Ha mandato i carri armati qui, per fermare gli studenti. Cone i Russi a Praga
nel ’68!” 159. Così a Bologna nel ’77.
Non corsivo
163 - 173
Corsivo 173
Arriva Degli
Esposti nella casa dove sta Giando: “dietro gli occhiali sembra un attore del
cinema. Ha un bel vestito bianco, di lino, quelli che stanno bene anche se sono
spiegazzati. Le scarpe lucide che ci si può specchiare. Giando gli dice che la
russa badante della madre era tra i suoi rapitori. Gli altri erano italiani (BR
ndr). Degli Esposti è preoccupato
Non corsivo
182
Il
socialista Tanassi era stato condannato definitivamente per quella porcheria
delle tangenti degli aerei della Lockheed, mentre Cossiga che era un artista
del depistaggio “era sotto scopa in Parlamento per via del figlio terrorista di
Donat - Cattin 183
L’ex
partigiano Tullio viene trovato morto nel suo orto con un taglio nella gola.
Aveva portato una lista falsa ai Russi.
Corsivo 188
Arno era
stato fatto espatriare dal partito siccome aveva ucciso un poliziotto. Era
espatriato con una lettera data dal partito si pensava.
Degli
Esposti parla con Giando e racconta la storia degli anni precedenti, da
Togliatti al 77. Finita l’Università capì che i giovani avevano lottato “non
solo per finire di essere poveri, ma per cominciare a essere umani” (p. 199)
Per contare non solo come classe ma come persone
Nel 73
arriva la crisi del Petrolio, le fabbriche che licenziano. Poi il 77 che non fu
una rivoluzione bensì musica, canne, assemblèe.
Il partito
non ci capì niente e li chiamò individualisti, promotori della rivoluzione dei
fancazzisti 200
Corsivo 203
Corsivo 253
Idillio con
Marianne cecoslovacca di Karlovy vary città che Giando conosce
Elogio di Bologna: “c’è qualcosa in questa città che non c’è nelle altre, diceva mio padre. C’è qualcosa cui è difficile rinunciare se ti
ci abitui 257
Marianne
ricorda il socialismo dal volto umano della Praga del ’68.
Ha fatto
studi classici, laurea in letteratura greca, poi l’attrice che era quasi
un’impiegata di Stato. Eravamo tutti convinti che si stava costruendo un
socialismo nuovo, dove non solo si era tutti uguali, ma si stava anche bene.
Senza sospettare l’uno dell’altro, senza polizia segreta. Eravamo convinti e io
lo sono ancora, che si potesse fare una società non meno socialista di quella
dell’URSS o della Repubblica Democratica, ma dove si stesse meglio. Tutti, poi
nell’agosto del ’68 tutto è finito. 262
Il ragazzo
pensa “il comunismo, una volta che hai cominciato a crederci, non smetti più”
262. Pensi che le persone sbagliano ma c’è un modo migliore di farlo, che
bisogna insistere per arrivare al giorno in cui si starà bene tutti. È una cosa
grande. Forse è per questo che è una cosa così grande. Poi i due suonano Dvorak
La Danza slava n. 2
Compositore
boemo 1841 - 1901
Quindi
suonano il minuetto in Sol di Bach - Compositore
tedesco (Eisenach 1685 - Lipsia 1750).
Poi la Barcarola di Chopin Fryderyk
Franciszek Chopin, anche noto con il nome francesizzato di
Frédéric François Chopin (Żelazowa Wola, 22 febbraio 1810 –
Parigi, 17 ottobre 1849) senti le gondole cullate dalla marea che
sale nei canali di Venezia 268.
Poi Mozart Eine kleine Nachtmusik e la sonata in D
Maggiore K 311 Qiindi cantano il duetto del Don Giovanni Là ci darem la mano.
La musica sale fino al soffitto e ricade su di noi come pioggia colorata.
Poi fanno l’amore. 270
Degli Esposti spara a Bonaga lasciando per terra la
lettera con la busta. Ma la vera lettera verrà troverà in tasca di lui cadavere
sul monte delle formiche. Marianne lo ama e vuole partire per la Svizzera con
lui.
A Giando dispiace - Einmal ist keinmal si dice da noi,
una volta sola è nessuna volta.
Degli Es regala una pistola a Bruno - Giando
Tra i documenti del segretario, Degli Esposti,
Marianne e Giando trovano una busta con un foglio e l’indizio Anthill: risolvono l’enigma con il monte
delle formiche. Si dirigono là tutti e tre 284
Qui finisce il diario del ragazzo. Il seguito lo raccontò Marianne al
barista del circolo che era diventato il suo compagno e convivente.
Il monte delle formiche è un roccione alto quasi 600 metri in mezzo alla
valle di Zena. C’è la descrizione della chiesa, molto particola reggiata. Il
portico aveva sette archi e otto colonne quadrate. Scavano e trovano una borsa
con una busta aperta e dentro una lettera scritta a mano due pagine. La data
era 7 maggio 1978. Le iniziali della firma erano A. M (Aldo Moro ndr).
Degli Es cercava il prete poi tornò, prese la lettera e la mise in tasca.
Vuole portare il ragazzo con loro ma Bruno si rifiuta. Il ragazzo aveva visto
la lettera e non poteva restare. “Con le buone o con le cattive verrai con me”.
I due si allontanano e Marianne sente uno sparo. Poi il rumore di una
macchina che si allontana, poi più niente.
Quindi c’è il racconto della bomba alla stazione
il 2 agosto del 1980. I compagni del circolo si danno molto da fare.
Ottantacinque morti duecento e rotti feriti. Torna Bonaga che era stato solo
ferito e racconta: “Degli Esposti era
entrato nelle Brigate Rosse, poi si era pentito e se ne era allontanato. Per
questo cercavano di farlo fuori.
Nell’81 ci fu il
caso Cirillo e per lui il riscatto fu pagato. Il 31 luglio Carmelo Bene recitò Dante dalla torre degli Asinelli
“pareva la voce del destino. Un tuono trasformato in parole. Poi l’attore
disse: da ferito a ferito dedico tutto questo ai feriti, non ai morti (312).
Al barista che racconta riappare Marianne che veniva da Maribor, in
Slovenia. Disse che Bologna era la sua città. Capita con questa città 314
Raccontò che Degli Esposti aveva sparato al ragazzo poi era andato via con
la macchina. Lei era rincasata a piedi (28 km! Ndr), poi era partita, poche ore
prima della bomba. I compagni
decidono di cercare il cadavere del ragazzo ma trovano le ossa di Degli Esposti
nel bosco sotto la chiesa 321
In una tasca ci sono due pezzi di una lettera di
Moro. Dunque Degli Esposti era nelle BR e aveva preso
parte al sequestro di Moro ne inferiscono 324. La lista viene distrutta per
ordine del partito
La lettera è di lettura difficile. Sembra destinata a Berlinguer. Nello stesso giorno in cui fu rapito Moro nel
marzo del 1978 (il 16) in
parlamento si votava la fiducia al governo Andreotti con l’astensione del PCI
Il compagno Citterio dà la sua spiegazione. A Roma era diventato amico di
Pio La Torre[2] che lavorò nella Commissione
parlamentare antimafia dal 1973 al 76. La Torre e altri commissari fecero una
relazione di minoranza in quanto quella del presidente era elusiva
Citterio
continua a raccontare: nel 43 gli
americani vennero aiutati dalla mafia nella loro conquista della Sicilia. La
mafia chiese in cambio agli americani il governo dell’isola, la nomina di
sindaci, funzionari e amministratori mafiosi
Il 29
settembre ci fu l’armistizio lungo dopo quello corto del 3 settembre
Il lungo
aveva 44 articoli e un allegato del quale si erano perse le tracce
Il
presidente Carraro nominato nella lettera di Moro era un galantuomo e scrisse
al ministro degli esteri che era Aldo Moro. Chiedeva appunto il documento
allegato all’articolo 16 dell’armistizio lungo. Voleva acquisirlo agli atti
della Commissione.
Nella
lettera finale di Moro si legge: “a lei ben nota vicenda… allegato all’articolo
16… senatore Luigi Carraro…che la ragion di stato non permise…”
Moro aveva
risposto a Pio La Torre che non era stato possibile accertare l’esistenza di un
documento nel senso predetto e che la notizia non doveva essere esatta.
Il documento
doveva contenere 10 mila nomi di mafiosi di cui almeno un migliaio di cosa nostra.
Bonaga aggiunse che poi si sarebbero infiltrati in tutti i partiti.
Bonaga dice
che secondo lui Degli Esposti aveva consegnato subito la lettera al Segretario
del circolo.
Epilogo 24
dicembre 1984. p. 337
Lettera di
Bruno in corsivo 22 settembre 1981 scrive a Marianne. Dice che per un momento
ha avuto la sensazione che lui gli chiedesse di farlo. E ho sparato. Forse era
suo padre e non era quello il padre che voleva, uno che tradisce un amico
(Arno) ed è entrato nella sua vita attraverso Martina, Marianne e sua madre.
Ora mi
sento senza radici. Non ho trovato Arno, il padre vero per me. Sei stata la
prima e resti l’unica della mia vita
Viel Glück (buona
fortuna)
Tuo Bruno.
Marianna
dice “Uno uccide suo padre senza conoscerlo, l’altro appena l’ha conosciuto.
Edipo allo specchio. 340.
Il barista
scrive: “penso che il bello della cultura è avere sempre le parole per dirle,
le cose, Noi che non le abbiamo, arriviamo sempre corti, come uno starnuto che
rimane a metà” 340
In giugno - 1984 - è morto Berlinguer. Morto Moro,
morto lui, s’è chiusa una porta alle nostre spalle l’ha detto Bonaga e Omicron
ha aggiunto “e anche davanti”.
Bonaga è
diventato professore associato, il barista vive con Marianne che fa la
corrispondente estera in una ditta di confezioni al centergross.
Le BR sono sparite mentre la mafia fa quello che vuole. Ha ucciso La Torre, Dalla
Chiesa, Chinnici, Giuseppe Fava. I
democristiani senza Moro hanno diviso la torta con Craxi. I compagni non sono
più di moda. Il nuovo è bello se ha delle idee, questo nuovo delle televisioni private è solo
volgare, figlio del suo padrone
Marianne
dice che volgare così’ può essere solo un russo. Sei sicuro che sia di Milano?
9Berlusconi)
Nella storia
di Moro c’è sempre buio.
Il barista
però ha Marianne. Degli Esposti è rimasto se stesso mentre i tempi si muovevano
e gli toglievano il terreno da sotto i piedi. I tempi eroici sono passati.
L’ultima è di ieri Strage sul treno in galleria a san Benedetto Val di Sambro,
18 morti. Noi piangiamo ma ridiamo
anche “Perché possiamo ridere di tutto noi, siamo così, in questa città
“dionisiaca” che dalla notte antica ha ereditato il senso del tragico che è
ridere dell’avverso destino” Il professore diceva questo. Studiava
Nietzsche da 30 e diceva: “i compagni non l’hanno capito, ma col cazzo che è di
destra” 345.
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