Uno dei Ricordi
di Guicciardini (28) dichiara: "Io non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione, la avarizia e la mollizie de’ preti (…) Nondimeno el
grado che ho avuto con più pontefici, m’ha necessitato a amare per el
particulare mio la grandezza loro; e se non fussi questo rispetto, arei amato
Martino Luther quanto me medesimo (...) per vedere ridurre questa caterva di scelerati
a ‘ termini debiti, cioè a restare o senza vizi o senza autorità".
Machiavelli
dal canto suo dopo essere stato "segretario" della seconda cancelleria della Repubblica abbattuta dal ritorno dei Medici (1512) seguito (1513) dall'elezione a Papa (Leone X ) di Giovanni figlio di Lorenzo il Magnifico, chiede ineusastamente alla "magnificenzia" dei signori di Firenze, che lo avevano cacciato con carcere e tortura, la possibilità di
servirli, pur "se dovessino cominciare a farmi voltolare un sasso"
Questa scissione fra etica e politica, fra pensiero e
azione, è la conformazione mentale del nostro ceto dirigente e fa parte
del modo di vivere della maggior parte degli Italiani ben rappresentati dal compianto attore cinematografico Alberto Sordi .
Tanto è vero che un Papa del tutto diverso da quella scellerata caterva denunciata da Guicciardini, dico Francesco I, Papa Bergoglio, riceve critiche e anatemi da più parti, comprese non poche della Chiesa cattolica occupata e disonorata tante volte anche non antiche da chierici farabutti.
Certi Pontefici compresi.
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