I ragazzini protestano contro lo
sfruttamento della terra da parte dell’uomo. Io avrei preferito che fossero
rimasti a scuola per imparare che la offesa più grande che si possa fare alla
grande madre di tutti noi è intriderla con il sangue umano versato dagli
uomini.
Il
coro dell'Agamennone di Eschilo nel terzo stasimo canta:"una
volta caduto a terra - to; d j ejpi;
ga'n peso;n a[pax - ,
nero/sangue mortale di quello che prima era un uomo chi/potrebbe farlo tornare
indietro cantando?"(vv. 1019 - 1021)
Nella
Parodo delle Coefore leggiamo:" Tutti i canali
convogliati in un'unica via, bagnando la strage che imbratta la mano,
correrebbero inutilmente a purificarla"(vv.72 - 74).
Nella
lamentazione funebre che conclude il primo episodio, Oreste ribadisce
:"infatti se uno versa tutti i libami in cambio di una sola goccia di
sangue , vano è il travaglio - mavthn
oJ movcqo" "
(Coefore, vv.
520 - 521).
Nel Macbeth
il protagonista, dopo che ha assassinato il re, fa:" Will all great
Neptune's Ocean wash this blood clean from my hand?, tutto l'Oceano del
grande Nettuno potrà lavar via questo sangue dalla mia mano? No, piuttosto
questa mia mano tingerà del colore della carne le innumeri acque del mare
facendo del verde un unico rosso (II, 2).
Sulla
stessa linea si trova il Manzoni quando, nelle Osservazioni sulla
morale cattolica cap. VII) scrive:" Il sangue di un uomo solo, sparso
per mano del suo fratello, è troppo per tutti i secoli e per tutta la
terra".
Eppure
non ho sentito proteste contro la guerra e contro la diffusione sempre maggiore
delle armi omicide.
Per
quanto riguarda l’aria malsana: non pochi tra questi adolescenti la bombardano
con i tubi di scarico delle moto o delle automobili e nello stesso tempo ci
assordano con il frastuono propagato da tali e altrettali fonti di ogni sorta
di inquinamento.
Si
ritrovino pure nelle piazze a celebrare baccanali lieti, ma lo facciano senza
saltare le lezioni e usino le biciclette invece delle motociclette se vogliono
testimoniare utilmente contro il mivasma che ci contamina appestandoci. E
stacchino gli occhi dal telefonino per guardare il cielo, la terra, e
l’innumerevole sorriso delle onde marine.
Nell’Edipo re di
Sofocle la “peste odiosissima - loimo;"
e[cqisto" (, 28)
deriva da un omicidio seguito poi da un incesto e dall’empietà. La peste anche
oggi è prima di tutto morale.
Così
pure nell’Oedipus di
Seneca il sole incerto (Titan dubius, v.
1) il cupo alone dell’aurora (moestum iubar, v. 2), la luce afflitta (lumen
triste, v. 3) e la fiamma luttuosa (flamma luctifica, v. 3) sono
dovuti alla “mala condotta” che Tebe ha fatto rea (cfr. Dante, Purgatorio, XVI;
103 - 104).
Questa
insistenza sul clima non deve mettere in secondo piano la peste morale: la
povertà di gran parte degli esseri umani di fronte allo spreco di una minoranza
dedita a un consumismo sfrenato, la violenza contro donne bambine, bambini e
pure contro gli uomini, i maschi adulti poiché esiste anche questa, la mafia,
le raccomandazioni che annullano le graduatorie reali dei valori autentici,
quindi l’ipocrisia, le menzogne e il trasformismo dei politici, l’asservimento
dei media, la decadenza della scuola, l’annullamento della cultura.
A
proposito di cultura o paideia non credo di dovere scusarmi per le tante
citazioni con le quali voglio indurre chi mi legge a leggere anche, e a maggior
ragione, i buoni libri menzionati. Vogliono essere pure una provocazione nei
confronti dii chi non li apre più. Costoro probabilmente non mi leggono, eppure
c’è stato chi ha biasimato me e denigrato incivilmente le splendide parole
citate calunniando i miei, i nostri auctores.
Certa
gente, una minoranza infima in confronto a chi apprezza le parole dense e
belle, si è sentita rinfacciare l’ignoranza.
Chi
mi insulta sappia che non avrà più alcuna risposta da me. Si risparmi la fatica
di scrivermi. La cortesia l’urbanitas fa
parte della civiltà.
giovanni
ghiselli
il problemap principale é gia !!
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