Schiller e Beethoven |
Il dionisiaco. Le Baccanti di Euripide e l'Inno alla Gioia
Vediamo ora
alcuni aspetti del dionisiaco: “Sotto l'incantesimo del dionisiaco non solo si
stringe il
legame fra
uomo e uomo, ma anche la natura estraniata, ostile o soggiogata, celebra di
nuovo la sua
festa di
riconciliazione col suo figlio perduto, l'uomo. La terra offre spontaneamente i
suoi doni, e
gli animali
feroci delle terre rocciose e desertiche si avvicinano pacificamente. Il carro
di Dioniso è tutto
coperto di fiori e ghirlande: sotto il suo giogo si avanzano la pantera e la
tigre. Si trasformi l'inno alla
gioia di Beethoven in un quadro e non si rimanga indietro con l'immaginazione,
quando i milioni si
prosternano rabbrividendo nella polvere: così ci si potrà avvicinare al
dionisiaco. Ora lo schiavo è
uomo libero, ora s'infrangono tutte le rigide, ostili delimitazioni che la
necessità, l'arbitrio o la moda
sfacciata hanno stabilite fra gli uomini. Ora, nel vangelo dell'armonia
universale, ognuno di sente non
solo riunito, riconciliato, fuso col suo prossimo, ma addirittura uno con esso,
come se il velo di Maia
fosse stato strappato e sventolasse ormai in brandelli davanti alla misteriosa
unità originaria"
(Nietzsche, La nascita della tragedia, capitolo 1).
"Con il
termine 'dionisiaco' si esprime: un impulso verso l'unità, un
dilagare al di fuori della
persona,
della vita quotidiana, della società, della realtà, come abisso dell'oblio (…)
un'estatica
accettazione
del carattere totale della vita (…) la grande e panteistica partecipazione alla
gioia e al
dolore, che
approva e santifica anche le qualità più terribili e problematiche della vita (Nietzsche,
Frammenti postumi, Primavera 1888).
Cfr. Il
primo Stasimo delle Baccanti di Euripide. Ant. b
Il
demone figlio di Zeus gioisce
delle feste,
e ama Irene
che dona benessere, dea nutrice
di figli. 420
Uguale al
ricco e a quello di rango inferiore
concede di
avere la gioia
del vino che toglie gli affanni (vv. 417 - 423)
L'Inno alla
gioia è originariamente un componimento giovanile di Friedrich Schiller (1759 -
1805). Con questa ode Schiller intendeva esprimere la sua visione idealistica
sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra le persone: «L'uomo è per ogni
uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! Un bacio al mondo intero!».
Beethoven
condivise questa visione e scelse di musicare la poesia di Schiller nel
movimento finale della sua Nona Sinfonia, che compose nel 1823. Il risultato fu
la famosa melodia dell''Inno alla gioia'.
An die Freude
Freude,
schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium, Wir betreten feuertrunken, Himmlische, dein Heiligtum. Deine Zauber binden wieder, Was die Mode streng geteilt Alle Menschen werden Brüder, Wo dein sanfter Flügel weilt. Wem der grosse Wurf gelungen, Eines Freundes Freund zu sein, Wer ein holdes Weib errungen, Mische seinen Jubel ein! Ja, - wer auch nur eine Seele Sein nennt auf dem Erdenrund! Und wer's nie gekonnt, der stehle Weinend sich aus diesem Bund! Freude trinken alle Wesen An den Brüsten der Natur; Alle Guten, alle Bösen Golgen ihrer Rosenspur! Küsse gab sie uns und Reben Einen Freund, geprüft im Tod! Wollust ward dem Wurm gegeben, Und der Cherub steht vor Gott!Froh, wie seine Sonnen fliegen Durch des Himmels prächt'gen Plan, Laufet, brüder, eure Bahn, Freudig, wie ein Held zum Siegen. Seid umschlungen, Millionen! Diesen Kuss der ganzen Welt! Brüder, über'm Sternezelt Muss ein lieber Vater wohnen Ihr stürzt nieder, Millionen? Ahnest du den Schöpfer, Welt? Such' ihn über'm Sternenzelt! Über Sternen muss er wohnen! |
Alla gioia
Gioia, bella
scintilla divina,
figlia
degli Elisei,
noi
entriamo ebbri e frementi,
celeste,
nel tuo tempio.
La tua magia ricongiunge
ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme.
L'uomo a
cui la sorte benevola,
concesse
di essere amico di un amico,
chi ha
ottenuto una donna leggiadra,
unisca il
suo giubilo al nostro!
Sì, - chi
anche una sola anima
possa dir
sua nel mondo!
Chi invece
non c'è riuscito, lasci
piangente
e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
tutti i
buoni, tutti i malvagi
seguono la
sua traccia di rose!
Baci ci ha
dato e uva,
un amico,
provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano
attraverso
la volta splendida del cielo,
percorrete,
fratelli, la vostra strada,
gioiosi,
come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi,
moltitudini!
Questo
bacio (vada) al mondo intero
Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve
abitare un padre affettuoso.
Vi
inginocchiate, moltitudini?
Intuisci
il tuo creatore, mondo?
Cercalo
sopra il cielo stellato!
Sopra le
stelle deve abitare!
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