Il discorso di Greta all’Onu riportato da “la Repubblica” del 24 settembre a p. 29
“E’ tutto sbagliato”
Lo diceva anche Bartali, poi aggiungeva “è tutto da
rifare”
Troppo generico. Non è sbagliato tutto. I medici senza
frontiere, per esempio fanno cose buone. Questa ragazzina fa seguire a parole
generiche delle brutte smorfie per
giunta.
“Dovrei essere a scuola” Parole sante queste, ma lei
ha di meglio da fare.
“Eppure venite tutti da me per avere speranza? Come
osate?”. Qui sembra delirare
Vanno da lei e le danno importanza quelli cui le sue
parole e le sue smorfie sono funzionali. A vendere i giornali, per esempio o a
fare ascolto
“Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le
vostre parole vuote”
Alle quali la ragazzina si è adeguata pronunciandone
altre come queste non meno vuote
“C’è gente che soffre. C’è gente che sta morendo (…) e
voi non fate altro che parlare di soldi e di favoleggiare un’intera crescita
economica”.
Anche qui manca la dovuta distinzione tra poveri e
ricchi: la crescita economica, in termini concreti dei soldi, è necessaria a
sopravvivere per chi stenta a restare al mondo siccome ha carenza di denaro, di
cibo sano, di cure mediche.
“Come osate?” La bambina vuole fare paura ai potenti
della terra.
Alcuni fingono di averne, tanto non dice niente della
machiavelliana “verità effettuale della
verità effettuale della cosa”.
Anche me come al Segretario della fiorentina
Repubblica soderiniana “pare più conveniente andare drieto alla verità
effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa"[1]
Aggiungo
Nietzsche. Nel Crepuscolo degli idoli
Tucidide è indicato addirittura come terapia contro “ogni platonismo”:" Il
mio ristoro, la mia predilezione, la mia terapia contro ogni platonismo è sempre stato Tucidide . Tucidide e, forse, Il Principe di Machiavelli mi sono particolarmente
affini per l'assoluta volontà di non crearsi
delle mistificazioni[2] e di vedere la ragione nella realtà -non nella "ragione", e tanto meno nella
"morale"...In lui la cultura dei sofisti
, voglio dire la cultura dei realisti
giunge alla sua compiuta espressione
: questo movimento inestimabile, in mezzo alla truffa morale e ideale delle
scuole socratiche prorompenti allora da ogni parte. La filosofia greca come décadence dell'istinto greco: Tucidide come il grande
compendio, l'ultima rivelazione di quella forte, severa, dura oggettività che
era nell'istinto dei Greci più antichi. Il coraggio di fronte alla realtà
distingue infine nature come Tucidide da Platone: Platone è un codardo di
fronte alla realtà-conseguentemente si rifugia nell'ideale; Tucidide ha il
dominio di sé -tiene quindi sotto il
suo dominio anche cose"[3].
Poi Greta denuncia le emissiomi che consumano il CO
destinato a sparire in meno di 8, 5 anni. Di che si tratta?
Emissioni di che? Del nostro fiato? I peti delle
mucche o quelli delle zanzare sui quali disquisiscono
i sofoiv della cattiva scuola di Socrate nelle Nuvole di Aristofane? Vediamo il testo
Il contadino Strepsiade oppresso
dai debiti dunque va a bussare al pensatoio di Socrate dove sa che insegnano a
non pagare i creditori. Risponde un discepolo: il maestro è impegnato nella
misurazione del salto di una pulce; altro problema trattato dalla scuola è se
le zanzare ronzino dalla bocca o dal deretano (v. 158). La risposta a tanto
dilemma è che "il culo fa rumore per la violenza del soffio"(164).
Come si vede sono questioni di nessuna importanza, almeno per l'uomo comune il
quale infatti deve rimanere ingannato dall'astruseria che serve a nascondere i
grandi problemi reali: la guerra o la pace, l'educazione o la corruzione dei
giovani ad opera di maestri e poeti, il rapporto tra i sessi e così via.
Di questi si occupa Aristofane,
mentre gli studi di Socrate arrivano al dunque che "il culo della zanzara
è una tromba"(165).
Questa è la conclusione capita da
Strepsiade che aggiunge:
"o tre volte beato per questa
investigazione delle interiora!"(v. 166).
Greta è “triste e arrabbiata”. Si vede dalla faccia,
troppo cupa anche per un funerale. Non vuole credere che chi ascolta sia
in grado di capire la gravità del
problema perché se capisse sarebbe malvagio.
Malvagità a parer mio non è capire ma non capire. Non
capire significa anche non amare. Sicuramente chi esibisce tali smorfie non ama
la vita.
Quindi la piccola usa parole difficili come “circoli
di retroazione”, parole innaturali per una sedicenne, imparate a memoria e
snobisticamente ossia maleducatamente recitate. Poi la distinzione tra i vecchi
morituri “e noi che dovremo vivere con le conseguenze”.
Tra cento anni saremo comunque tutti morti. Io molto
prima purtroppo ma tra cento anni al più tardi pure lei.
Serse quando vide l’Ellesponto attraversato dai suoi
innumerevoli soldati si mise a piangere pensando che entro cento anni non uno
di quei ragazzi sarebbe stato ancora vivo. Ma non voglio essere generico. Non
mi piacciono le chiacchiere da bar.
Lo racconta
Erodoto
Serse, invadendo la Grecia, vide l'Ellesponto coperto dalle navi e
dapprima si disse beato (oJ Xevrxh" eJwuto;n ejmakavrise, VII, 45), ma subito dopo scoppiò
a piangere (meta;
de; tou'to ejdavkruse)
per compassione al pensiero di quanto è
breve tutta la vita umana: “ wJ~ bracu;~ ei[h oJ pa'~ ajnqrwvpino~ bivo~, eij touvtwn ge ejovntwn
tosouvtwn oujdei;~ ej~ eJkatosto;n e[to~ perievstai” (VII 46,2), dal momento che di
questi che sono tanti nessuno sopravviverà al centesimo anno. Allora Artabano,
lo zio paterno, lo consolò dicendogli che, essendo la vita travagliata, la
morte è il rifugio preferibile per l'uomo ("ou{tw" oJ me;n qavnato" mocqhrh'"
ejouvsh" th'" zovh", katafugh; aiJretwtavth tw'/ ajnqrwvpw/
gevgone", Storie, VII, 46, 4). Un momento di
triste sapienza silenica, ma senza smorfie né minacce.
Quindi la
ragazza snocciola altre cifre -350 gigatonnellate di anidride carbonica. Si può
sapere quali industrie le emettono?. O sono le zanzare di Aristofane? Dimmelo
ragazzina, tu che sei davvero sofhv: mille cose sai tu, mille discorsi che son celate al
semplice, anziano professore.
“E non siete abbastanza ancora maturi per dire le cose
come stanno”. Hai ragione: io non ho sofferto, gioito, amato studiato
abbastanza. Verrò a scuola da te.
Mi viene in mente una mia conoscente obesa e ignorante
con i figli obesi e ignoranti quanto lei. Provai a suggerirle di fare del moto.
Rispose, senza autoironia, di essere ingrassata perché non aveva mai fatto
sport e non l’aveva fatto per studiare sempre. Era quasi analfabeta. Risposi
ironicamente che io ero snello perché avevo praticato da sempre l’ascesi pagana
nel triathlon della bici, della corsa e del nuoto con l’aggiunta di un poco di
sci, ma non avevo mai aperto un libro ed ero rimasto ignorante e lo sarei stato
per tutta la vita.
Colei non capì o finse di non capire l’ironia.
Bene ora mi chiedo se Greta è stata autoironica quando
dà degli immaturi a chi la ascolta. Temo di no. Intanto però il nostro ministro
della pubblica istruzione le dà retta incoraggiando gli scolari a non andare a
scuola per appoggiare costei.
“Ma i giovani cominciano a capire il vostro tradimento”.
Non dice che i giovani sono traditi quando si nega
loro il diritto allo studio, alla sanità, al lavoro.
Poi l’enfasi eroica della conclusione: “Non vi
perdoneremo mai. Non vi permetteremo di farla franca. Qui, ora, noi diciamo
basta. Il mondo si sta svegliando. E il cambiamento sta arrivando, che vi
piaccia o meno”
“Non so se il riso o la pietà prevale” (Leopardi, La ginestra, v. 201)
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