I
momenti cruciali come la peste di questi giorni ci pongono davanti a
scelte. La letteratura presenta tali momenti con il correlativo
oggettivo dei crocicchi.
Vediamo
alcuni esempi
Proust:
“C’erano intorno a Combray due “parti” per le passeggiate e
così opposte che non si usciva dalla stessa porta, la parte di
Méséglise-la Vineuse, che chiamavamo anche la parte di Swann ,
e la parte di Guermantes” (La strada di Swann, Combray,
p. 143).
“Ma
soprattutto interponevo tra loro, ben più delle loro distanze
chilometriche, la distanza che c’era tra le due regioni del mio
cervello in cui le pensavo” (Proust, La
strada di Swann,
p. 144)
Nell’Edipo
re di Sofocle,
Giocasta informa Edipo sul luogo dove avvenne il pavqo" (732)
dell’uccisione di Laio: “Focide
si chiama la regione, e una via spezzata in due (scista;
d j ojdov") conduce
nel medesimo luogo da Delfi e da Daulia” (733-7349
Il
crocevia simboleggia la krivsi", il
giudizio e la scelta, come il trivio del Gorgia platonico
dove Minosse, Eaco e Radamanto daranno giudizi inappellabili dopo la
nostra morte.
Platone, Gorgia 524a:"dikavsousin
ejn tw'/ leimw'ni, ejn th'/ triovdw/",
giudicheranno nel prato, nel trivio.
“Cum
semel occideris et de te splendida Minos
Fecerit
arbitria,
non
Torquate genus, non te facundia, non te
restituet
pietas” (Orazio, Carm.
IV, 7, 21-24), Una volta che sarai morto e Minosse avrà dato
sul tuo conto
chiare
sentenze ,
non
la stirpe, Torquato, non la facondia, non la devozione
ti
riporterà
Significa
due direzioni e sorti diversew anche il locus indicato
dalla Sibylla nell'Eneide:"hic locus est, partis ubi
se via findit in ambas " VI 540, questo è un luogo
dove la via si scinde in due parti.
Segno
di scelta di vita è l’incontro con le due donne fatto da Eracle a
una biforcazione della strada nei Memorabili [1] (II,
1, 21-34) dove Senofonte riferisce, attraverso Socrate, la favola
esemplare di Eracle al bivio attribuita a uno scritto (Stagioni )
del sofista Prodico di Ceo[2].
Aggiungo
l’incrocio e l’incontro del primo capitolo di I promessi
sposi:"Dopo la voltata, la strada correva diritta, forse un
sessanta passi, e poi si divideva in due viottole, a foggia d'un
ipsilon (…) due uomini stavano, l'uno dirimpetto all'altro, al
confluente, per così dire, delle due viottole". Erano i bravi
che impongono a Don Abbondio:"questo matrimonio non s'ha da
fare".
Il
bivio stesso ha un significato e addirittura un'anima:" un
ambiente fisico reale-sorgente, primavera, albero, crocicchio- è
animato (…) Le nostre anime sulla terra accolgono la terra nelle
nostre anime (…) La vita ecologica è anche vita psicologica. E se
l'ecologia è anche psicologia, allora il "Conosci te stesso"
diviene impossibile senza il "Conosci il tuo mondo "[3].
Questo
virus dunque è un avvertimento: posti al bivio dobbiamo stare
attenti a non sbagliare la scelta della strada giusta. Secondo me è
quella di deviare la direzione dell’ attenzione dalle cose alle
persone, di incrementare gli affetti partendo dalla generosità, di
ridurre i consumi. Altrimenti, a questa seguiranno altre pesti.
Saluti
giovanni
ghiselli
[1] Scritto
socratico in quattro libri che presenta il maestro come un uomo
probo e onesto, rispettoso della religione e delle leggi, valida
guida morale nella vita pratica
[2] Nato
poco prima di Socrate.
Nessun commento:
Posta un commento