Si parla parecchio di malattia e pure di economia. Questa rimane in primo piano anche quando si tratta di tante vite umane in pericolo dappertutto nel mondo . Il virus durerà qualche settimana, si dice, ma l'economia "eterna dura". Come la porta dell'inferno. Quando l'economia prevale, i rapporti tra gli uomini non sono relazioni umane bensì strumentali. Ognuno cerca di usare il prossimo come mezzo, a partire da se stesso presentato come merce messa in vendita. "Usa il prossimo tuo come te stesso" è la cattiva novella dell'economia e del mercato. L'uso comporta la perdita più spesso che l'agognato profitto. Ora medici e infermieri danno il buon esempio ma continua a imperversare la pubblicità nelle televisioni guardate e ascoltate più del solito. Questa andrebbe sospesa o almeno ridotta. Cerca appunto di usare lo spettatore spossessandolo di umanità attraverso incantesimi fatti di menzogna, lusinga e inganno dettati dalla brama di lucro.
giovanni ghiselli
p. s
Aggiungo un esempio. Pensate ai presunti intellettuali che vanno nelle trasmissioni televisive per farsi pubblicizzare i libri da loro firmati. A me sembrano altrettanti merciai. Penso con simpatia ai veri scrittori che rifiutano i premi letterari. Succede, quando faccio conferenze, che mi chiedano dove si trovano i miei libri. Rispondo che probabilmente sono esauriti. Comunque non devono comprarli poiché manderò gratis a chi me li chiede i file dove i miei scritti si trovano riveduti, ampliati e aggiornati. Quindi fornisco al pubblico il mio indirizzo di posta elettronica. In sintesi: quando proclamo" non comprate i miei libri!", ricevo sempre applausi scroscianti.
Pensate quanto disgusto ha creato la pubblicità in tante persone!
L'autore che si fa presentare il libro dalla pubblicità televisiva è quasi sempre uno scrittore scadente e uno studioso di scarso valore. Non ho mai visto in tale situazione pubblicitaria e falsa uomini di studio seri quali i compianti Tullio De Mauro e Remo Bodei.
giovanni ghiselli
p. s
Aggiungo un esempio. Pensate ai presunti intellettuali che vanno nelle trasmissioni televisive per farsi pubblicizzare i libri da loro firmati. A me sembrano altrettanti merciai. Penso con simpatia ai veri scrittori che rifiutano i premi letterari. Succede, quando faccio conferenze, che mi chiedano dove si trovano i miei libri. Rispondo che probabilmente sono esauriti. Comunque non devono comprarli poiché manderò gratis a chi me li chiede i file dove i miei scritti si trovano riveduti, ampliati e aggiornati. Quindi fornisco al pubblico il mio indirizzo di posta elettronica. In sintesi: quando proclamo" non comprate i miei libri!", ricevo sempre applausi scroscianti.
Pensate quanto disgusto ha creato la pubblicità in tante persone!
L'autore che si fa presentare il libro dalla pubblicità televisiva è quasi sempre uno scrittore scadente e uno studioso di scarso valore. Non ho mai visto in tale situazione pubblicitaria e falsa uomini di studio seri quali i compianti Tullio De Mauro e Remo Bodei.
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