Ho elogiato Papa Francesco
tante volte ma questa volta devo dire che ha sbagliato nell’interpretare l’intervista
di Fabio Fazio a “la
Repubblica”.
Ne ho scritto nel post del 16 marzo: Fabio
Fazio, la pandemia e il buon Samaritano del Vangelo
Il quotidiano di cui leggo qualche
pezzo ogni giorno, oggi, 18 marzo 202, in prima pagina annuncia: “Intervista a
Francesco: ‘E’ vero quanto ha scritto Fabio Fazio su Repubblica. Dobbiamo ritrovare la concretrezza delle piccole cose
versi chi ci sta vicino: un piatto caldo, una carezza, un abbraccio. Ritornare
a parlarci’ ”. Forse il Pontefice non è bene informato ed è rimasto ingannato
dall’eterno, ambiguo sorriso del presentatore che vuole indurre al consenso
verso chi lo strapaga.
Magna simplicitas del Santo Padre!
Neanche io sono tanto informato,
però nella mia malizia ipercritica non credo che Fazio sia in alcun modo vicino
a chi ha bisogno di un piatto caldo. La solidarietà di quell’uomo è solo familistica e
parentale come ho mostrato nel mio blog citando alcune parole sue. “Nulla è più
importante di un abbraccio ai nostri figli” tra le altre.
Nella immediatamente
successiva pagina 2, “la
Repubblica” di oggi rilancia l’autopromozione pubblicitaria
utilizzando di nuovo il Papa e facendogli torto credo: “Francesco: ‘Quanto ha
scritto Fabio Fazio su Repubblica è vero. I nostri comportamenti influiscono
sempre sulla vita degli altri’ ”.
Il bello di Papa Bergoglio,
come del cardinale da lui inviato nella città dove vivo, è che stanno entrambi
per gli ultimi e con gli ultimi, al pari di Cristo. Alcuni li biasimano proprio
per tale scelta nobile e coraggiosa . Io li prego di rimanere dalla parte che
era quella del Nazareno. E li metto in guardia dalle strumentalizzazioni.
giovanni ghiselli
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