In Parerga e Paralipomena
(II, 396) i porcospini “in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini,
vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben
presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad
allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro” Alla fine trovarono una “moderata distanza reciproca”
per non soffrire il freddo e non
pungersi a vicenda.
Così gli
uomini provano bisogno di compagnia per il vuoto e la monotonia della loro
interiorità.
“Le loro
molteplici, repellenti qualità e i loro difetti insopportabili, però, li
respingono di nuovo l’uno lontano dall’altro. La distanza media che essi
riescono finalmente a trovare e grazie
alla quale è possibile una coesistenza, si trova nell cortesia e nelle buone
maniere. A colui che non mantiene quella distanza, si dice in Inghilterra: keep your distance!- Con essa il bisogno
del calore reciproco viene soddisfatto in modo incompleto, in compenso però non
si soffre delle spine altrui. Colui però che possiede molto calore interno
preferisce rinunciare alla società, per non dare né ricevere sensazioni
sgradevoli”.
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