Ieri sera in televisione la professoressa Ilaria Capua ha detto due cose
molto importanti e intelligenti che voglio portare all’attenzione dei mie
lettori. Ha indicato la possibilità che le morti di Bergamo e il numero dei
contagi, sproporzionati rispetto a quelle di altre città della stessa
dimensione, siano dovuti anche ai condizionatori d’aria che trasportano germi.
Mi ha colpito perché ho sempre denunciato questo fatto relativamente all’aria
condizionata estiva che mi disturba al punto di ostacolarmi il cinema nelle sale chiuse troppo raffreddate
e di costringermi a coprirmi abbondantemente se devo prendere il treno.
Ho sempre pensato che quell’aria
fredda sia innaturale e malsana. Che trasporti germi appunto
Un’altra denuncia
intelligente della virologa Ilaria Capua riguarda l’eccessiva burocratizzazione. Mi ha colito anche questa per un fatto che mi riguarda.
Oggi devo andare
per la quinta volta in un ufficio della CUP per cambiare medico. Ne ho bisogno,
e ho il diritto di averne uno qui a
Bologna dove sono domiciliato dal 1974. Ebbene, ieri sono andato là per la
quarta volta dopo che la terza volta non era bastata la dichiarazione del
medico di Pesaro che non poteva più tenermi tra i suoi pazienti anche perché
dal 31 marzo sarà in pensione.
Comunque io non posso andare
a Pesaro.
Ho portato il documento mandatomi
da Pesaro timbrato e firmato con la
scritta “Ghiselli Giovanni ò stato
sospeso dagli elenchi degli assistiti ASUR Marche con decorrenza 16/3/ 2020”
Mi hanno mandato via dicendo
che “sospeso” non va bene. Ci vuole “revocato”. Ho telefonato a Pesaro e mi
hanno mandato il documento corretto in questo senso. Tra poche ore tornerò alla
CUP di via MengolI, qui a Bologna per la
quinta volta.
Sicché ho dovuto scavalcare
la raccomandazione di uscire da casa il meno possibile. Vorrei che certi
burocrati fossero bravi e umani come tanti sanitari che si prodigano con
abnegazione in favore di noi tutti. Avevo fatto notare che “sospeso” o “revocato”
non cambia la sostanza: io non ho il medico di base e devo pagarmi le medicine.
Non c’è stato verso di farlo capire. Spero di non dover ricorrere a un avvocato
per avere l’assistenza medica che mi spetta.
Saluti
giovanni ghiselli
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