Lo storiografo Ammiano Marcellino (IV sec. d.
C.) racconta l’ingresso di Giuliano Augusto in Antiochia
Dopo essere giunto a Tarso il giovane imperatore si
affrettava verso Antiochia orientis
apicem pulchrum, culmine bello dell’oriente.
Molte persone lo acclamavano quale salutare sidus, una stella di salvezza.
Evenerat autem isdem
rebus accadeva che
quegli stessi giorni del 361 Adonēa ritu veteri celebrari, secondo l’antico rito si
celebrassero le feste in onore di Adone amato
Veneris, ut fabulae fingunt apri dente ferali deleto, quod in adulto flore
sectarum est indicium frugum (Storie
22, 9, 15) amato da Venere come narra il mito, e ucciso dal dente del cinghiale,
simbolo delle messi recise quando sono già mature .
Et visum est triste
quod amplam urbem principumque domicilium introeunte imperatore nunc primum ululabiles undique planctus et
lugubres sonus audiebantur, e sembrò un triste il fatto che al primo ingresso dell’imperatore in
quella grande città e nella reggia, si sentivano manifestazioni di dolore acuto
e lugubri lamenti.
La mietitura del grano dunque e la morte dell’uomo sono le
due metà di un simbolo: entrambi vengono falciati e sepolti perché rinascano.
In un primo tempo avevo scritto "per rinascere" poi ho corretto
In un primo tempo avevo scritto "per rinascere" poi ho corretto
Ma anche "per rinascere" della prima versione invero non è sbagliato perché chi compie il rito non auspica solo la rinascita del grano ma pure la propria resurrezione. Come noi quando celebriamo la Pasqua
giovanni ghiselli
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