Leggo nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica” di oggi questo titolo
Medio Oriente
Gli ostaggi avevano
La bandiera bianca
“Uccisi per errore”
Aggiungo un breve commento.
Uccidere è comunque un orrore che sia Putin a uccidere o Netanyahu o chiunque altro.
Uccidere per errore non è una circostanza attenuante bensì aggravante.
Chi uccide per errore può farlo di nuovo anche se non ha deciso di farlo. Non può decidere di non fare altri cosiddetti errori visto che non ha deciso di fare questo che è il più orribile.
Se viene avallata la scusa del l’ho fatto “senza volere”- a[kwn in greco invitus in latino- ogni criminale può avvalersene.
Virgilio approva Enea che ha abbandonato Didone lasciandola disperata dopo che era stato salvato da lei. Poi la regina si uccide e quando l’amante troiano scende nel regno dei morti e cerca di giustificarsi dicendole: “invitus, regina, tuo de litore cessi”, Didone non gli risponde né lo degna di uno sguardo.
Anche quanti ora sono giustamente considerati gli assassini pessimi, gli uomini brutali che ammazzano le donne, potrebbero dire: “mi sono sbagliato, non volevo, non lo farò più”.
“Se l’hai fatto senza volere, puoi rifarlo in ogni momento”, risponderei.
L’educazione al rispetto della vita, di ogni vita, deve condannare ogni omicidio, femminicidio, puericidio, geronticidio che sia.
Questo anatema è necessario prima di tante chiacchiere inutili.
Anatema sempre, e dove ce n’è la possibilità, devono essere inflitte punizioni esemplari agli assassini.
Bologna 17 dicembre 2023 ore 17, 11. giovanni ghiselli.
p. s.
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