Si stese supino sulle rocce acuminate over the sharp rocks 45, ficcandosi in tasca il biglietto scribacchiato e la matita con il cappello abbassato sugli occhi 68. L’aspirante scrittore si comporta da martire o da masochista stendendosi sulle rocce acuminate. Gli strumenti per scrivere altro: biglietto e matita sono stipati in tasca, come dire: non finisce qui.
Il cappello è calato sugli occhi perché la visione diventi solo mentale.
Tiresia cieco vede meglio di Edipo. Questo accrescerà la visione pofonda cavandosi gli occhi. Imparerà ad ascoltare: “all’udito vedo” dice giunto a Colono
Sabbath sleep riposo sabbatico. Questo però non esime dal ricordare i testi base : Et vidit Deus. Et erant valde bona. Sono parole di Dio a proposito del creato Genesi (I).
Dio è il primo artista e Daedalus è il primo tra gli artisti umani.
Daedala è la terra, tellus, in Lucrezio, la madre di tutti.
Il ragazzo eponimo del romanzo Dedalus “non aveva desiderio di giocare. Aveva desiderio di incontrare nel mondo reale l’immagine incorporea che la sua anima contemplava tanto costantemente” (Joyce, Dedalus, p. 73). Il giovane che aspira alla bellezza costituita da interezza, armonia e splendore la cerca nell’epifania delle idèe.
“San Tommaso dice: “Ad pulchritudinem tria requiruntur: integritas consonantia, claritas” (Dedalus p. 258).
Era “l’ora di Pan, il faunesco meriggio” 69. Prima sembrava che fosse notte ma forse è vero che il tempo non esiste.
Il pomeriggio di un fauno è un poemetto di Mallarmé musicato da Debussy. Non lo conosco.
In vece riporto l’Ode a Fauno di Orazio
Fauno, amante di Ninfe che corrono via,
procedi leggero attraverso i confini
delle campagne mie soleggiate e astieniti benigno
dalle creature piccole
se il capretto tenero cade alla fine dell'anno
e non manca al compagno di Venere il vino
abbondante del cratere, e l'ara vetusta fuma
con molto odore.
gioca l'intero gregge sul piano erboso
quando ritorna il tuo cinque dicembre
e il borgo in festa sta libero sui prati
col bue in ozio;
tra gli agnelli intrepidi passa il lupo,
la selva stende le foglie agresti per te,
lo zappatore gioisce di aver battuto tre volte
col piede l'odiata terra. III, 18.
Fauno esige dei sacrifici, come l’amore e l’arte. Dopo, si può festeggiare
Quindi Stephen osserva le alghe: “Sotto la marea montante vide le alghe contorte sollevare languidamente e ondulare braccia riluttanti alzando le gonnelle 69. Under the upewelling tide he saw the writhing weeds lift languidly and sway reluctant arms, hising up their petticoats” 45.
Una presenza assidua in questo romanzo è quella della donna. Con il prossimo capitolo e l’ingresso di Ulisse-Bloom e di sua moglie Molly, una Penelope infedele, tale presenza dilagherà. Questo giovane è troppo immerso nella letteratura per conoscere donne reali. Anche la madre gli è morta lasciandogli il rimorso.
Segue una citazione da Sant’Ambrogio tratta dal commento all’Epistola di San Paolo ai Romani: “diebus ac noctibus iniurias patiens ingemiscit”. Il testo della Lettera di Paolo fa: “scimus enim quod omnis creatura ingemiscit” (8, 22)
Lo commento un verso dell’Eneide: “:"sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt" (Eneide, I, 462), ci sono lacrime per le sventure e le vicende mortali toccano il cuore.
Torniamo all’Ulisse di Joyce. Segue una citazione della Tempesta di Shakespeare: “ Full fathom five thy father lies” 46, ad almeno cinque tese tuo padre giace 70.
E’ il v. 399 di The Tempest (I, 2)
Ancora la morte per acqua: “At one he side. Found drowned” All’una disse. Rinvenuto annegato. Del resto il naufragio è dappertutto se fai bene i conti, come si legge nel Satyricon: “Si bene calculum ponas, ubique naufragium est ",115, 17)
High water at Dublin bar (46) alta marea alla barra di Dublino.70
“Un cadavere che sorge biancosalino dalla risacca, ballonzolando verso terra”, a corpse rising saltwhite from the undertow, bobbing landward.
Sacco di gas cadaverici, un fradiciume salmastro.
Non manca il tema dell’inquinamento in questo romanzo.
Non solo il naufragio ma anche la morte è dappertutto.
Aliti morti io vivente respiro, calco morta polvere, divoro i rifiuti urinosi di tutti i morti 70, Dead breaths I living breathe, tread dead dust, devour a urinous offal from all dead” 46
Ma un’altra citazione da La tempesta allude a una possibile resurrezione: “Trasformazione marina questa70, a seachange this 46
Riferisco la canzone di Ariele
:"Full fathom five thy father lies/Of his bones are coral made;/Those are pearls that were his eyes:/Nothing of him that doth fade,/But doth soffer a sea-change/Into something rich and strange/ Sea – nymphs hourly ring his knell " (The Tempest , I, 2, 399-405), tuo padre giace ad almeno cinque tese,
delle sue ossa si sono formati coralli, sono perle quelli che furono I suoi occhi, nulla in lui scompare ma subisce un cambiamento marino in qualche cosa di ricco e strano. Le ninfe marine suonano la loro campana a ogni ora.
Bologna 15 dicembre 2023 ore 19, 25
p. s.
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