Gino Cecchettin ha dato ancora una volta una lezione di stile e dignità alla messa funebre della sua amatissima figlia.
Una lezione a chi? A quanti sbraitano mettendosi in mostra e approfittando di ogni sciagura nel proprio interesse. Salgono cerretani alla ribalta per parlare di se stessi soprattutto, e far di sé favoleggiare chi li ascolta,
Gino ha detto di Giulia cose meravigliose e credibili dato il dolore e la calma con cui parlava.
“Mai sazia di imparare” ha detto della figlia.
Una qualità rara e preziosa che renderebbe amabile anche una ragazza meno carina di Giulia, anzi ogni persona.
Ha poi giustamente posto l’accento sulla responsabilità educativa della famiglia e della scuola. E’ giusto invocarla perché molto spesso è carente.
L’educazone dovrebbe insegnare ai giovani il sacrificio e l’impegno, ha pecisato.
E’ vero perché niente di buono si consegue senza impegno e fatica.
Chi non si sazia mai di imparare è disposto a sacrificare molti piaceri e svaghi per studiare e imparare, aggiungo per esperienza di docente discente a allievi discenti insieme con me.
L’amore vero cerca solo il bene dell’altro ha detto ancora il babbo doloroso
Aggiungo che il bene dell’amato ridonda sempre sull’amante, al pari del male.
La scuola e i media devono educare al rispetto, ha precisato Gino.
Certo: al rispetto del prossimo e della verità
I media invece spesso danno notizie distorte, piegate all’interesse di chi comanda e di chi paga.
Davanti alla chiesa di Prato della valle c’era un popolo commosso. Molti piangevano. Quasi tutti. Anche io, solo davanti alla televisione.
Ho pianto quando ho visto la foto di Giulia bellina, bellina, non posso non ripetermelo ogni volta che la vedo, e mi sono commosso quando ho visto Elena piangere abbracciata al babbo e al fratello.
Bologna 5 dicembre 2023 ore 16, 32 giovanni ghiselli
p. s.
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