Gino Cecchettin, il babbo di Giulia, degno di Giulia come la figlia amata era degna del padre, ha detto una cosa bella e giusta: che il dolore, per capirlo e superarlo, bisogna attraversarlo. Io ho scoperto questa verità vivendola nelle vicende della mia vita, poi ritrovandola nell’Agamennone di Eschilo intorno al 1975 quando iniziai a insegnare greco al liceo classico: “ tw`/ pavqei mavqo~” (v. 177), attraverso la sofferenza la comprensione.
Più avanti ho accresciuto la mia comprensione provando che pure antivedere e presoffrire aiuta a capire. Anche di questa intuizione poi ho trovato l’espressione letteraria: “And I Tiresias have foresuffered al ” (T. S. Eliot, The Waste Land, 243) e io, Tiresia ho presofferto tutto.
Già nell’Eneide si trova questa rivendicazione dei dolori presofferti:
“non ulla laborum,
O virgo, nova mi facies inopinate surgit;
omnia praecepi atque animo mecum ante peregi” (VI, 103-105)
:" nessun aspetto dei travagli
mi appare nuovo o inaspettato, vergine;
tutto io ho antiveduto e ho rappresentato tra me con la mente”.
Parla Enea che risponde alla Sibilla cumana la quale gli aveva predetto bella, horrida bella
Et Thybrim multo spumantem sanguine cerno” (vv. 86-87), guerre, raccapriccianti guerre e il Tevere spumeggiare di molto sangue, scorgo.
Poi la profetessa incoraggia il Troiano a procedere
“Tu ne cede malis sed contra audentior ito,
quam tua te fortuna sinet” (vv. 95-96), Tu non cedere alle sventure, ma al contrario vai avanti più audace di quanto ti consentirà il tuo destino.
Ho fatto queste aggiunte per chi non le conoscesse e ne fosse interessato.
Ho voluto dire che lo stile del babbo di Giulia non è solo nobile: è nobile e antico. Fanno molto bene i due figlioli rimasti a volergli bene e a stimarlo.
Credo che milioni di italiani-quorum ego- ne abbiano grande stima.
Bologna 6 dicembre 2023 ore 22, 07 giovanni ghiselli
p. s.
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