Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur.
Una domanda: cui profuit? Dico della guerra euopea, quasi una guerra civile tra Russi e Ucraini.
Non al partito di Biden e della Harris che non è stata eletta, non a noi Italiani che ci siamo impoveriti, né ai Francesi né ai Tedeschi per la stessa ragione, e soprattutto non agli Ucraini né ai Russi che hanno mandato in rovina, in un modo o in un altro, centinaia di migliaia di vite.
Le trattative che ci saranno adesso andavano fatte prima per evitare la guerra. Quelli che contano e decidono però non le hanno volute perché pensavano di tarre potere e profitti da questa carneficina.
Credo che ora nei territori russofoni contesi andrebbe indetto un referendum che lasciasse scegliere al popolo elettore. Magari l’elezione dovrebbe essere controllata, senza carri armati né droni ovviamente bensì da persone miti partigiane della concordia, in modo che la scelta popolare fosse libera e non manipolata. Poi addio per sempre alle armi. Questo è il mio augurio di pace per San Valentino. Nemmeno quando vezzeggiavo le donne, quando mandavo fiori con biglietti appassionatissimi a Opimia o a Floronia per ingraziarmele, sono stato tanto desideroso della realizzazione del fatto auspicato quanto lo sono oggi. La Pace infatti è una donna meravigliosa. Lo ha rilevato Aristofane molto tempo prima di me.
Bologna 14 febbraio 2025 ore 9, 14
p. s.
So bene che ai fautori della guerra questo post non piacerà. Ma i miei lettori sono tanti e sparsi in tutto il mondo e tra tanti non mancano i pacifici, beati loro ed io con loro. Saremo chiamati figli di Dio.
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