In televisione si parla di guerra, di prolungare la guerra inviando ami o addirittura soldati come se fosse un incontro di calcio o una partita a scacchi. Timore mi accora. Vorrei trovare parole di un forte anatema per tale disprezzo delle vite umane manifestato da chi manda ragazze e ragazzi a morire. Vorrei scrivere anche parole di protezione e difesa di questi giovani come pure dei civili massacrati da maledetti ordigni, ma non ho scudi né altre armi difensive. L’angoscia che mi preme è “l’aspra guerra- che ’contra a me stesso seppi ordire” quando mi scoraggio.
Pessima è l’accidia che mi prende se penso che le mie parole sono inutili: che vorrei abbracciare il vero e invece stringo solo delle ombre.
Talora ho la tentazione di tacere e addirittura di fregarmene
Allora “video meliora proboque, deteriora sequor”
“E veggio il meglio ed al peggior mi appiglio”.
Ma poi penso ai tanti lettori che mi leggono e so che questi non sono ombre bensì persone vere e riprendo la mia ricerca della verità che dissipi il buio delle menti e l’accidia a partire dalla mia.
Allora khvdomai, mi prendo cura kh`do~ e l’accidia svanisce con le altre ombre. Il greco ci aiuta a capire il valore e la valenza anche morale delle parole italiane.
Bologna 17 febbraio 2025 ore 12, 19 giovanni ghiselli
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