mercoledì 19 febbraio 2025

Vita dedicata all'educazione e vita familiare. Hegel, Da Ponte, don Milani e il sottoscritto.


 

Secondo Hegel “ L’opposizione principale della tragedia greca, trattata in modo bellissimo particolarmente da Sofocle sull’esempio di Eschilo, è quella dello Stato, della vita etica nella sua universalità spirituale, con la famiglia come eticità naturale. Queste sono le potenze più pure della manifestazione tragica, in quanto l’armonia di queste sfere e l’agire armonico nella loro realtà costituiscono la completa realtà dell’esistenza etica"(Estetica p. 1607).

Tale opposizione tra Stato e famiglia nell’Antigone di Sofocle invero  rimane inconciliata e porta alla catastrofe di tutti i personaggi della famiglia reale tebana.

Personalmente ho sempre ritenuto inconciliabile nella mia vita l’eticità spirituale, politica e religiosa dell’educazione che davo ai giovani della polis con l’eticità naturale- e riproduttiva- della famiglia, forse perché mi è sempre sfuggita la possibilità di una  famiglia etica o anche solo confacente alla mia natura. Sicché ho preferito, o dovuto, vivere nella libertà, perfino nella licenza del libertino  e   sentirmi dire da alcuni detrattori: “la vita che menate è da briccone”.

Prendeva la mia difesa il carissimo amico Fulvio dicendo: “No, è il suo mestiere”. Era in effetti il mio secondo mestiere, il primo era, ed è ancora, l’educazione mia e del prossimo mio con la preparazione che mi ha preso gran parte del tempo della vita.

“Mao ha additato all’ammirazione dei compagni un operaio che s’è castrato (i “cinesi” italiani  si vergognano a raccontarlo) (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Pieno tempo e famiglia, p. 86)

 

Bologna 19 febbraio 2025 ore 17, 49 giovanni ghiselli.

 

p. s.

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