Oggi ho avuto un colloquio con una ragazza medico molto intelligente.
Le ho domandato se considerasse la medicina una scienza esatta, dopo averle ricordato che l’amico Carlo Flamigni a questa mia domanda aveva risposto: “non è nemmeno una scienza”.
Ebbene la giovane dottoressa mi ha risposto: “infatti è un’arte”.
Ho aggiunto che anche il mio studio di letteratura comparata richiede un’educazione alla bellezza, un’intuizione, una memoria e un amore del bello che può coltivare soltanto chi abbia una certa predisposizione alla creatività e all’arte.
La dottoressa è giovane appunto e ha detto che ancora non osa di essere un medico come suo padre che lascia ampio spazio all’intuizione.
Le ho detto che sta funzionando nella maniera giusta. Anche io ho messo anni a imparare i rudimenti, ad assimilare i tecnicismi della lingua greca, a imparare a tradurre in maniera passabile, a leggere e assimilare le critiche intelligenti e dense. Una volta acquisiti questi strumenti si può, anzi si deve dare spazio al proprio genio.
Infine la ragazza medico ha menzionato il proprio metodo comparativo che consiste in una crasi intelligente tra la medicina occidentale e quella orientale.
Era dalla notte di capodanno durante la quale conobbi il compianto professor Flamigni che non incontravo un medico così intelligente e simpatico.
Seguita così ragazza dottoressa!
Bologna 11 febbraio 2025 ore 9, 06 giovanni ghiselli.
p. s.
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