Il pianto dei bambini ammazzati dalla ferocia umana, infanti ebrei e, se non chiedo troppo, anche palestinesi e di ogni altro paese, è l’eco del pianto di Astianatte ucciso dai greci vincitori, e lo strazio delle loro madri rinnova quello di Andromaca che accusa gli Elleni presunti civili di essere loro i veri barbari. Lo ha scritto l’ateniese Euripide nella tragedia Troiane, una tra le sue più care e belle.
La Memoria, madre delle Muse, deve compiere la sua opera non permettendo che si dimentichi nemmeno uno tra gli esecrandi eccidi della barbarie umana mai terminati dalla distruzione di Troia, a quella di Cartagine fino a oggi durante tutti i secoli del mattatoio della Storia.
Bologna primo febbraio 2025 ore 17, 35
p. s.
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