domenica 9 febbraio 2025

Errori, mistificazioni e silenzi. Prometeo, Nordio , Piantedosi e Giorgia Meloni


 

“Abbastanza spesso il delinquente non è all’altezza della sua azione: egli la minimizza e la calunnia” (Nietzsche,  Di là dal bene e dal male,  Aforismi e interludi, 109).

Si dovrebbe avere il coraggio di riconoscere i propri errori per non ripeterli.

Se le trasgressioni hanno fatto male solo a chi le ha commesse, e invece sono state benefiche per il prossimo del ribelle, questo può  anche rivendicarle con fierezza come fa Prometeo nella tragedia di Eschilo.

Il Titano incatenato e straziato dall’aquila si sente meritevole della compassione  che riceve dal Coro delle Oceanine , eppure è tutt'altro che pentito e prorompe nel grido di ribellione con il quale afferma la dignità del suo agire:"io sapevo tutto questo:/di mia volontà, di mia volontà ho compiuto la trasgressione, non lo negherò (eJkw;n eJkw;n h{marton, oujk ajrnhvsomai)/ aiutando i mortali ho trovato io stesso le pene (aujto;~ huJrovmhn povnou~ )"( Prometeo incatenato, 265-267).

Scrivo queste parole di commento al caso molto dibattuto del “torturatore” libico rimptriato. Ciascuno di voi le prenda come vuole.

Io credo che i politici del governo,  celando e nascondendosi, non abbiano fatto una figura bella né funzionale ai loro stessi interessi.

Bologna 9 febbraio 2025 ore 11, 13 giovanni ghiselli

p. s.

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