E’ il titolo in grassetto di una articolo firmato da Corrado Augias.
Si trova a pagina 24 del quotidiano “la Repubblica” di ieri.
Cito le prime righe:
“Michele Serra nell’appello lanciato su questo giornale ha evocato l’esortazione garibaldina “Qui si fa l’italia o si muore” dandogli un nuovo senso per i confusi giorni che attraversiamo: “Qui si fa l’Europa o si muore”.
Di quale morte si preoccupano questi beneducati signori? Soprattutto di quella dei loro privilegi.
La morte che io voglio denunciare è invece quella della scuola, di un benessere diffuso equamente, non sperequatamene, tra tutti i lavoratori.
Mi accoro per il fatto che un operaio non possa mandare il figlio all’Università, e ancora di più per la sopravvivenza di molti lavoratori che non possono pagarsi le cure mediche di cui hanno bisogno urgente.
Faccio un esempio: ieri ho avuto una tosse fastidiosa e sono andato dal medico di base: una giovane dottoressa molto brava e del tutto gratuita. Mi ha auscultato e prescritto una lastra toracica. Questa mattina sono andato in farmacia per prenotarla ma non ho trovato alcuna disponibilità fino a metà giugno. E’ ovvio che se c’è un’infezione la dottoressa deve saperlo prima per potermi curare secondo il guasto emerso dall’indagine radioscopica. Sicché dovrò farmi fotografare i polmoni a pagamento. Non so quanto costi ma penso di cavarmela. Posso farlo perché non pago l’affitto che mi porterebbe via la metà della pensione e anzi dispongo di qualche aggiunta.
Comunque mi metto nei panni di chi invece deve aspettare dei mesi per una visita specialistica. Questa è la morte, reale, di cui dovrebbero dolersi tutti i giorni “lor signori”.
Invece tirano fuori una trombonata retorica di Garibaldi che ha consegnato il sud Italia alla colonizzazione piemontese. E oggi sono preoccupati perché temono che la fine della colonizzazione italiana da parte degli Stati Uniti non garantisca più il loro status di casta benestante rispetto agli sfortunati molti, poveri di tutto.
Oggi sono più che mai un vecchio Sibarita disgustato dalla vita e non per i soldi che dovrò pagare al fine di essere esaminato, ma per i milioni di italiani bisognosi di cure specialistiche immediate che non possono permettersi. Bambine e bambini, donne e uomini. Per questi mi accoro e per loro scrivo.
Bologna 4 marzo 2025 ore 13, 01 giovanni ghiselli
p. s
Statistiche del blog
Sempre1694524
Oggi215
Ieri408
Questo mese1579
Il mese scorso23432
Se penso che queste mie bagattelle e ghiribizzi vengono letti non meno delle dogmatiche sentenze ex cathedra di questi grandi maestri e signori del pensiero, tornano a formarsi sul volto le allegre fossette sibaritiche del mio contento
Nessun commento:
Posta un commento