Leggo nel quotidiano “la Repubblica” di oggi questo titolo a pagina 8
: “Meloni “Irresponsabili
Aiutare la Palestina
Non è la loro priorità”.
Sentiamo l’Argonauta Benedetta Scuderi che c’era e l’abbiamo vista su una delle barche in piena notte:
“Durante l’ultimo collegamento mi hanno chiesto cosa penso quando sento la premier Meloni definirci irresponsabili. E’ una roba che non si riesce a concepire. Noi, questo gigantesco movimento che si è creato, si è preso sulle spalle la responsabilità di fare tutto quello che loro non
hanno fatto per fermare un genocidio. La gente a Gaza sta morendo di fame. Il responsabile è il governo israeliano in spregio a qualsiasi norma del diritto umanitario e internazionale, totalmente irresponsabile il governo che lo permette”.
Immagino che questo secondo governo sia il nostro.
Magnifica questa ragazza. Molto bellina per giunta. “Questo che cosa c’entra”? domanderanno alcuni Per me c’entra, eccome!
Vedendola, e ascoltandola mentre diceva parole piene di logos e di pathos, mi sono venute le lacrime agli occhi: ho pensato che se avessi avuto una figlia siffatta sarei stato felice. Ma sono contento anche così. Questa ragazza mi ha fatto venire in mente come ero simile a lei da giovane quando nel dicembre del 1969 dissi nella scuola media dove cominciavo a insegnare che Valpreda era un innocente, calunniato dai media e
ingiustiziato. Anni dopo, i fatti mi diedero ragione ma il preside mi ebbe in sospetto e nel giugno del 1970 diede un giudizio politico sfavorevole sul mio conto.
Nel marzo del 1977, quando dopo le abilitazioni insegnavo greco e latino nel liceo Minghetti di Bologna, portai una classe di maturandi a seguire il funerale dello studente universitario Francesco Lorusso ammazzato dalle “forze dell’ordine” durante una manifestazione. Cossiga aveva mandato i carri armati nella zona universitaria.
Questa volta la repressione nei miei confronti tardò di un anno e mezzo e giunse nell’autunno del 1978 quando il preside galantuomo andò in pensione e al suo posto venne messo un dirigente di tutt’altro tipo.
Dunque la deliziosa argonauta è una della mia razza spirituale. Bellina! Bellina! Alla sua età non ero male nemmeno io: magari bellissimo no, ma un lepido moretto di sicuro. Sapevo piacere e sapevo di piacere. Ne ero felice.
Oggi sono felice del rinnovato movimento studentesco e popolare che mi riporta agli anni incantati del mio apprendistato e mi tolgono la parte più amara del mio disincanto.
Bologna 2 ottobre 2025 ore 17, 53 giovanni ghiselli
p. s
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Oggi so di piacere per le parole che dico e che scrivo.
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