giovedì 9 gennaio 2025

Commento il ritorno di Cecilia Sala da esteta, amante della letteratura e ammiratore della bellezza femminile quale sono

Sono contento che Cecilia Sala sia tornata. Anche perché ha gli occhi belli: gaietti, neri come le more mature, espressivi. Alcuni diranno che questo non c’entra. Non è vero: la bellezza c’entra sempre.

Nemmeno Giorgia Meloni è brutta, anzi è una lepida biondina.
Il donnaiolo Trump non è insensibile alla bellezza femminile. Né io.
Chi dice che la bellezza non conta, è brutto assai, fuori o dentro. Per lo meno è un barbaro, un nemico della cultura.
Nemmeno lo stile di questa bella ragazza è privo di fascino.
“Non vorrai farci credere di essere bello tu, infame pezzente di Pesaro?” penserà e forse scriverà qualcuno malevolentissimo.
No, non mi reputo particolarmente bello e riconosco di essere davvero un accattone, in quanto, però, mendicante della bellezza.
Qualche offerta anche cospicua ho ricevuto da diverse benefattrici dotate e generose e ne ho fatto tesoro: ho vissuto quello che afferma Keats negli ultimi due versi (49-50) della Ode on a Grecian Urn del 1819:
Beauty is truth, truth beauty, that is all
Ye know on earth, and all ye need to know”.
Ora spero che Cecilia non smentisca la sua venustà omettendo di scrivere tutta la verità nei suoi articoli. Perderebbe ogni attrattiva.
Alla Meloni raccomando di tenere fede agli impegni che ha preso per ottenere la liberazione della ragazza.
Se non lo facesse, perderebbe ogni lepóre e lo stesso onore.
 
Bologna 9 gennaio 2025 ore 10, 12 
giovanni ghiselli
 
p. s.
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