lunedì 8 luglio 2013

San Lazzaro di Savena: un esempio di civiltà per tutti i Comuni d’Italia



Il pacchetto delle misure contro il degrado.

“Da luoghi molli nascono uomini molli”, dice Ciro il Grande ai suoi consiglieri  che volevano indurlo[1] a spostare i Persiani in territori dove si potesse vivere in modo meno disciplinato e sguazzare in una libertà molto vicina a una licenziosa dissolutezza.
Ebbene, entrando nel merito del pacchetto di misure contro il degrado, possiamo dire che da luoghi sporchi e disordinati nascono uomini disordinati e poco puliti.
Il disordine, l’ajkosmiva, è l’anticamera del caos, il vuoto immenso dove volteggiano i mostri.
Ma vediamo una per una queste misure del pacchetto inteso a elevare la qualità della vita dei cittadini di San Lazzaro di Savena.

Cito in grassetto le parole scritte dal sindaco Marco Macciantelli:
Evitare di buttare cose per terra: creano sporcizia, senso di trascuratezza, e qualcuno deve comunque tirarle su con dei costi per la collettività.
In effetti è una visione avvilente quella della spazzatura sparpagliata per le vie o accumulata nei marciapiedi.
Il Buon Governo, scrive Solone nell’Elegia che lo presenta come auspicabile,  mostra ogni cosa ordinata e armonizzata (Eujnomivh d  j eu[kosma kai; a[rtia pavnt j ajpofaivnei (fr. 3 D, v. 32), inoltre “leviga le asperità, fa cessare l'insolenza, oscura la prepotenza” (v. 34).
Ebbene, "si parva licet componere magnis"[2], io aggiungo che il Buon governo elimina l’immondizia dalle strade e dalle piazze.
Per non limitarmi a ripetere quanto i cittadini di quel comune dal Buon Governo sanno già, aggiungo che bisogna evitare di buttare per terra anche gli esseri umani, sia fisicamente, e a questo provvede la misura che limita il traffico delle automobili, sia psicologicamente, umiliandoli con parole oltraggiose  e con sguardi sprezzanti.
Il sangue di uomini, donne, bambini travolti dalle macchine infatti non si raccatta, ed è pure difficile rialzare il morale di una persona depressa.

Seconda misura: Diritti degli animali e diritti/doveri dei loro proprietari per questioni che vanno dalle deiezioni al guinzaglio.
Ora è di moda l’animalismo, fino alla perversione disumana, anzi antiumana, di provare più commozione e pietà per l’arenarsi di un branco di balene disorientate che per il bombardamento di una scuola o di un ospedale. I cani, e le bestie in genere, vanno tenuti in modo che non danneggino le persone. Chi scrive ha rischiato non poche volte di essere, se non proprio sbranato, almeno addentato da cani grossi, aizzati a lungo e resi bramosi di azzannare qualsiasi malcapitato dalla mala educazione di padroni pessimi, potenziali promotori di omicidi.
Siamo noi ciclisti particolarmente predisposti a scatenare la rabbia furibonda di tali bruti.
Se abbiamo gambe e fiato molto buoni ce la caviamo. Se no, è finita: Cerbero acchiappa  ciò che "abbaiando agugna”[3] e come minimo gli fa molto male.

Terzo punto: Non abbandonare i rifiuti per strada; non gettare a terra gomme da masticare; provvedere alla manutenzione e al taglio dell’erba delle aree e degli edifici privati. Poi l’ormai nota ordinanza sul fumo.
Tutte misure sono volte a mantenere il decoro (decus e decor ) che si addice (decet appunto) a  una comunità di persone civili.
Sul fumo sono già intervenuto. Io non ho mai fumato per rispetto dei miei polmoni e ribadisco che pretendo tale rispetto anche da parte degli altri.
E sono grato a chi me lo garantisce.
Vorrei che ci fosse un limite anche allo spreco costituito dall’aria condizionata che toglie la libertà di girare vestiti in modo commisurato al caldo esterno.
Oltretutto quelle zaffate fredde  sono portatrici di germi patogeni.
Ho visto, rabbrividendo, una pubblicità che suggerisce pasticche quali rimedio al mal di gola causato dall’aria condizionata. Roba da non credere! Sarebbe come consigliare una gamba artificiale a chi si è  fatto tagliare quella vera, fatta, magari bene da una  mamma assai bella.

Poi: L’iniziativa sulle bevande analcoliche per i giovani contro l’idea dello sballo.
Cesare Pavese ebbe a scrivere: "Il sesso, l'alcool, il sangue. I tre momenti dionisiaci della vita umana: non si sfugge, o l'uno o l'altro"[4].
Ebbene, il dionisiaco va comunque regolato e frenato con l’apollineo che prescrive, tra l’altro: mhde;n a[gan,  “nulla di troppo”.
Ma le stesse baccanti della tragedia di Euripide, le menadi al servizio di Dioniso, avvertono che “ di bocche senza freno/di  follia senza misura/il termine è sventura”[5].
I ragazzi hanno bisogno di regole, di qualcuno che le imponga, anche nel mangiare e nel bere.
Talora i genitori vengono meno a questo compito e si vedono ragazzi, perfino bambini,  obesi o anche ubriachi. Dunque sono ben fatte le prescrizioni che impongono limiti a qualunque eccesso.

Penultima cosa: Il contrasto al fenomeno del commercio abusivo anche con sequestro della merce contraffatta, da parte della nostra Polizia municipale.
Anche questa abusività  in effetti è un danneggiamento: penalizza quanti esercitano il commercio con licenza, con chiarezza e trasparenza di tutti  i prodotti venduti. La contraffazione può essere ancora più dannosa.
Certamente non vorrei che gli abusivi ripiegassero per disperazione su attività sempre più deleterie.
Andrebbero invogliati e aiutati a trovare lavori utili per la comunità.

Infine: Ricordo anche che è attiva una videosorveglianza in alcuni luoghi strategici della comunità.
Chi scrive è passato con il rosso, per caso o per destino, proprio a San Lazzaro, quindi  ha ricevuto una multa a Pesaro (dove risiede) e si è recato a pagarla, senza fiatare. Vorrei che tale sorveglianza vigesse in tante strade, anche di Pesaro, dove motociclette e automobili fanno le corse di giorno e di notte, svegliando e spaventando chi dorme. Quando non va molto peggio.

Giovanni Ghiselli



[1] L'occasione era offerta dalla vittoria sul re dei Medi Astiage. Ma Ciro li scoraggiò dicendo che "da luoghi molli di solito nascono uomini molli ("filevein ga;r ejk tw'n malakw'n cwvrwn malakou;" a[ndra" givnesqai", Erodoto  IX, 122, 3).
[2] Virgilio, Georgica IV, 176, "se  le cose piccole si possono paragonare con le grandi". Che poi, a dire il vero, nemmeno queste di cui scrivo sono cose piccole. Sono piccolo, molto piccolo io davanti a Solone.
[3] Dante, Inferno, VI, 28. Si tratta proprio di Cerbero.
[4]  Il mestiere di vivere, 2 luglio 1945.
[5]ajcalivnwn stomavtwn-ajnovmou  t’ ajfrosuvna~ -to; tevlo~ dustucivaBaccanti, vv. 387-389).

2 commenti:

  1. non buttare spazzatura in terra, rispettare le esigenze delle altre persone, non travolgere i pedoni e tutto il resto dovrebbero essere insegnati da mamme e papà presenti nell'educazione dei loro figli; concordo che se non si conoscesse l'identità dei padri e tutti si sentissero coinvolti nell'educazione di tutti e in dovere di rispettare ed insegnare le regole il sindaco non dovrebbero emettere ingiunzioni che riportano il cittadino elle sue responsabilità,bravo sindaco

    RispondiElimina
  2. C'è da sperare che quanto ricordato dal sindaco di San Lazzaro sia fatto proprio e funga da esempio per altri sindaci, specie in certe aree del territorio nazionale, ove allignano costumi perlomeno esecrabili...
    Un saluto, professore!
    Roberto B.

    RispondiElimina

Parole di pace nei testi sacri.

  Il personaggio Settembrini   parla contro la pena di morte: “citò persino il versetto “mia è la vendetta”. (cfr. Deuteronomio 32 n. ...