venerdì 11 luglio 2014

Twitter, XXXI antologia

Twitter 10 luglio

Se Errani è una persona per bene, allora non lo è chi lo ha condannato. Questo penso io, uomo semplice, forse pur- troppo semplice.

Gli onesti possono condannare i farabutti, i farabutti gli onesti, e i farabutti i farabutti Sed quartum non datur:  che gli onesti condannino gli onesti

Il fatto è che da noi il povero, l'indifeso, l'impotente, è farabutto subito, ce l'ha scritto nel DNA; il potente non è mai farabutto.

Non ho mai sentito dire che sia stato cercato il DNA di Andreotti nei volti dei mafiosi coperti di baci. Il DNA dei potenti è  immacolato, per forza e per sempre.

Diversi uomini di potere grondano sangue e sporcizia dalla testa ai piedi. Però, nessuno mai li sanziona . Hanno l’intercessio, il diritto di veto.

La filastrocca dei luoghi comuni parte dalla teocrazia di mercato- profitto- denaro: il Padre, il Figliolo e lo Spirito Santo dei più.

Nel film Anita B. di Roberto Faenza, la ragazzina ebrea si chiede come possano odiarsi Ebrei e Arabi che discendono tutti da Abramo.
 L’odio fratricida di sempre: Eteocle e Polinice, Atreo e Tieste, Romolo e Remo.
Basta! Ce ne sono stati troppi di morti.

La Memoria è madre delle Muse, cioè della poesia che è madre della storia. La storia romana venne raccontata prima dai poeti Nevio ed Ennio che dagli storiografi Polibio (in greco) e Livio (in latino)

Siamo sottomessi agli usurai.
 Costoro fanno venire in mente Cercopiteco Panero il fenerator locupletatus, lo strozzino arricchito da Nerone (Svetonio, Vita di Nerone,  30, 6).

Se i ladri e gli assassini riescono a trasformare in delinquenti anche noi, vincono loro e ogni speranza è perduta.

Troppi scarabocchiatori di libri o di giornali, chini sul becchime delle loro gabbie, adulano i potenti, oppure discettano sul proprio ombelico spacciandolo per l’ombelico del mondo.

Se gli scarabocchiatori prezzolati esprimono un dissenso, questo è solo retorico, mai veramente scomodo per chi riempie di cibo le loro gabbie o le loro greppie di boskhvmata (bestiame)

Lo scrittore deve negare a se stesso la banalità del discorso referenziale o, peggio, auroreferenziale per esprimersi in maniera simbolica. Lo scrittore come il re, come il sacerdote, deve maneggiare simboli.

“Io so" scriveva Pasolini Sapeva appunto perché era uno scrittore, uno che ristabilisce la logica dove sembra regnare la confusione del caos.

Il potere ha ucciso Pasolini Ne ha fatto un martire eroico che continua a essere letto e citato ben più dei pennivendoli boskhvmata, i ganascioni foraggiati dal regime

La scrittura deve potenziare la vita. Non può essere carente di vita, ossia di bellezza, di amore, di politica. Mi danno ragione  162938 lettori

giovanni ghiselli

1 commento:

  1. L'odio razziale è solo la giustificazione a grandi delitti...quando la prepotenza supera ogni limite e ogni ritegno morale : il lupo disse all'agnello "Tuo padre parlò male di me" e lo mangiò. Giovanna Tocco

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