domenica 27 luglio 2014

In difesa della democrazia e della libertà

26 luglio 2014

Renzi vuole togliere i diritti politici a noi Italiani. Intanto molti perdono o non trovano il lavoro, non pochi muoiono di fame, e noi tutti rischiamo la libertà. Disoccupazione fame e schiavitù sono le parole chiave che sfittiscono la nebbia del palazzo, ne aprono le porte, e svelano le intenzioni dei suoi inquilini. Il titanismo dell’ex sindaco fiorentino non deve ingannarci: lui, le sue graziose e scoppiettanti forosette, i suoi spavaldi, incolti giovanotti, non devono fare quello che il popolo sovrano non vuole. Gli eventi di questi giorni sono emblematici della prepotenza del potere non democratico.
Il rischio che corriamo ora è quello dell’asservimento totale.
Renzi si è proposto come il salvatore e invece ci sta mandano in rovina. Spia il momento in cui potrà prendersi l’Italia intera per fame o per nausea. Il mutamento costituzionale auspicato da questo epigono di Mussolini, se realizzato, significherebbe la fine della libertà. L’ordine nuovo che il suo governo cerca di instaurare è liberticida. Dice: “non mollo”. Una volta, nel 1971, “boia chi molla” era lo slogan dei fascisti di Reggio Calabria. Come riuscirà a non mollare? Si farà sostenere dai droni della Nato? O dai ladroni padroni del mercato?
Gli oppositori che non si lasceranno addomesticare, saranno messi a tacere in qualche modo. I fili cui è appeso Renzi infatti vengono mossi dalle consorterie oligarchiche che vogliono promuovere la linea politica non democratica.
Pensano di ottenere la legittimazione popolare manipolando il consenso, contano sull’effetto rigetto della gente, gettando discredito sui suoi oppositori, un discredito cui la stampa asservita, quasi tutta, fa da cassa di risonanza. Il popolo, sperano, accetterà la limitazione della sua sovranità. Cercano di creare disgusto infamando Grillo, accusandolo di buffoneria e ribalderia, per togliere di mezzo l’opposizione. Chi si avvicina alle posizioni del “comico” viene a sua volta tacciato di infamia. Napolitano, osannato da quasi tutta la stampa, è tra i congiurati di questa manovra contro la libertà. La sovranità del popolo è già limitata; se la congiura ordita dal capitalismo finanziario sarà attuata dai suoi burattini, la democrazia verrà annichilita. Le piroette del primo Renzi potevano anche ingannare. Ora colui, l’uomo di fiducia del mercato, si è tolta la maschera.
Eripitur persona, manet res (Lucrezio, De rerum natura, III, 58), si strappa la maschera, rimane l’essenza. L’essenza è la tirannide.
Ho concluso con questa citazione perché non si pensi che il pezzo sia apocrifo e adespoto, nonostante la firma con la quale me ne prendo tutta la responsabilità.


giovanni ghiselli

1 commento:

  1. Carissimo Gianni , ammiro il tuo coraggio,pari alla tua bravura. La tua è una delle poche voci che si levano contro la dittatura che avanza. Grazie perché dai voce al mio pensiero meglio di come potrei fare io stessa. Grazie perché difendi la democrazia. Il fatto quotidiano organizza raccolte di firme ,ma non pubblica le voci come la tua perché anche loro fanno una protesta smorzata e annacquata. se vogliono fare fatti e non parole dovrebbero richiamarti a scrivere per loro....altroché la raccoltina di firme....parole chiare che spiegano al cittadino cosa sta realmente succedendo...come tu fai...Giovanna Tocco

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