lunedì 17 settembre 2018

La "Medea" di Euripide. Lezione n.1

Maria Callas in "Medea" di Pasolini


Sommario della Medea di Euripide.
Parte di questo percorso è stata trattata il 15 settembre 2018 a Cento, sviluppando alcuni argomenti; altre parti e diversi altri testi presenterò nel corso di 10 incontri che terrò alla Primo Levi di Bologna dal 2 ottobre 2018.

Prologo vv. 1-130.
La prima e la seconda scena del prologo (vv. 1-95)
Il Prologo consta di tre scene. Nella prima (vv. 1-48) la Nutrice di Medea informa gli spettatori sull'antefatto del dramma e sulla sorte miserevole della padrona abbandonata da Giasone che si prepara a sposare Glauce, la principessa di Corinto. Nella seconda scena (vv. 49-95) il sopraggiunto Pedagogo racconta alla donna di avere saputo che il re Creonte ha deciso di cacciare dalla terra corinzia la straniera della Colchide e i suoi figli. La terza scena del prologo (vv. 96-130) è un canto anapestico che introduce la parodo: la analizzeremo dopo queste prime due parti in trimetri giambici.

Titoli degli argomenti sviluppati dalle prime due scene del prologo ( vv. 1-95).
La condanna dell’impresa argonautica in Euripide e in Seneca. Altre espressioni contrarie alla navigazione. Maledizioni dell’oro e della ricchezza
Il prevalere dello qumov".
Topica diverrà l’affermazione della debolezza della ragione di fronte alla parte emotiva preponderante. I ragionamenti spesso non sono altro che sentimenti travestiti. La bassa età del ferro di Esiodo e l’età moderna .
La malattia di una regione è conseguenza dell’u{bri" di chi la governa. L’empietà provoca guerre, pesti e carestie.
Il letto nell'Alcesti e nella Medea. Il letto nell’Odissea. L'importanza del letto nel Riccardo III e in Guy de Maupassant. Levco"/lovco". L'amore come rete, fuoco e ferita. La donna offesa nel letto diventa una belva. Le attenuanti di Clitennestra, la moglie assassina.
La stessa offesa- venire messa in mostra nuda dall’uomo- viene presa in maniera diversa dalla moglie di Candaule e dalla Griselda di Boccaccio.
Altre donne oltraggiate. Dostoevskij, la tragedia greca e la satira menippea. I giuramenti e la pivsti". Un mondo capovolto. La caduta dei valori forti. La confusione. Le tragedie di Seneca e altri testi.
Le lacrime in Euripide e in Polibio, storiografo antitragico che polemizza con Filarco. Il tempo e le sue funzioni. La sofferenza che conduce alla comprensione. Niente giustifica il dolore inflitto ai bambini (I fratelli Karamazov). L'eufemismo. La diversità di Medea e quella problematica di ciascuno. La solitudine come male (Menandro) e come bene (Seneca, Nietzsche, Pavese). Non sempre sapere è bene. Il mondo antieroico di Euripide: personaggi che origliano. Egoismo e umanesimo. Contro i sacrifici umani della guerra. Il kevrdo~.

Canto anapestico introduttivo alla Parodo (vv. 96-130).
La terza scena del prologo è un canto anapestico introduttivo alla Parodo: si sente la voce di Medea che, dall'interno, invoca la morte per sé, per i figli e per Giasone, mentre la Nutrice cerca di proteggere i bambini dalla rabbia materna, una furia non impotente ma devastante poiché la disgraziata donna appartiene comunque alla "razza tirannica" abituata da sempre alle prepotenze

Parodo vera e propria (vv. 131-213).
Si tratta di una Parodo commatica, che presenta cioè dialoghi lirici tra il Coro, Medea e la Nutrice.
Il Coro ha sentitole grida/dell'infelice donna della Colchide” (vv. 131-132), e domanda alla Nutrice che cosa sia accaduto. La vecchia risponde che la casa con la famiglia di Medea sta andando in rovina. Quindi si sentono le parole gridate dalla moglie abbandonata che si augura la morte, ma le donne del Coro cercano di distoglierla dal suicidio. Allora la protagonista si rivolge agli dèi, abbozza una "preghiera nera", e indirizza il suo desiderio di distruzione su Giasone e la nuova sposa. La Nutrice e il Coro cercano di concordare un intervento per aiutare Medea e distoglierla dai suoi propositi suicidi e omicidi, ma la vecchia descrive la propria pupilla come bestialmente arrabbiata, quindi espone una sua idea della poesia che dovrebbe consolare gli affanni, non allietare i banchetti. Medea intanto continua a infuriare dall'interno.

Titoli degli argomenti tratti dall’introduzione alla parodo.
Il narcisismo del dio, del despota e dell’uomo comune. La difesa dell’identità. Il darsi animo. Il “non cederò” di Achille e di Alessandro Magno. La fantasia contro natura della creazione solamente maschile. Giasone, Ippolito, Apollo nelle Eumenidi, Dioniso nelle Baccanti, Pausania nel Simposio di Platone, Rodomonte, Adamo del puritano Milton, Fromm, Dio stesso nella Genesi.
Tipologia del tiranno. L’isonomia di Otane e la democrazia. Motivi antitirannici nella letteratura antica. Il falso sciocco scampa al tiranno. Bruto e Amleto come ossimori viventi. L’invidia del tiranno. Intellettuali e potere. La zoppia del tiranno. La paura del tiranno. Eteocle nelle Fenicie celebra la tirannide. L’ira del tiranno. Slealtà del tiranno. L'uguaglianza propugnata da Giocasta nelle Fenicie. Il senso della misura e la teoria della classe media. Possedere e avvalersi. Il disvalore dell'eccesso e degli “uomini straordinari”. L'Ate.

Titoli degli argomenti della parodo
Il determinismo geografico e quello vestiario. Significati del fulmine, del fuoco e delle ali. La luce. La magna mater: una sola forma di molti nomi. Madri, o matrigne, furenti: Medea, Idotea e Procne, la barbara ostessa di Francesco Guccini. Elogi della fatica e dei travagli: Esiodo, Eracle e Macaria, Alessandro Magno che non convince i soldati. La poetica di Euripide. Tipologia dei banchetti.

Primo Episodio (vv. 214-409). Pp. 197-294
Il Primo Episodio (vv. 214-409) è diviso in tre scene intervallate da due brevi interventi del Coro.
Nella prima scena (vv. 214-270) del primo Episodio Medea descrive la triste condizione della donna, e la sua in particolare, senza mostrarsi rassegnata del resto, anzi dichiarando propositi di vendetta. Le donne di Corinto manifestano simpatia e comprensione.

Nella seconda Scena del primo Episodio (vv. 271-356) entra Creonte, il re di Corinto padre di Glauce, la nuova sposa di Giasone. Egli ordina a Medea di andare subito in esilio ma la donna, utilizzando la propria intelligenza e l'irresolutezza dell'uomo, riesce a ottenere una proroga, breve eppure sufficiente per attuare il suo piano di vendetta.
I versi 357-409 costituiscono la terza scena del primo Episodio. Il Coro in un breve canto (vv. 357-363) di intermezzo (meswdikovn) in metro anapestico compiange le sventure di Medea la quale poi prende la parola in trimetri giambici rivendicando la propria natura eroica

Titoli degli argomenti tratti dal primo episodio.
 Riflessioni sulla giustizia. La gioia di vivere. La dote. Il matrimonio come mevga~ ajgwvn. La mentalità agonistica dei Greci. Le due e[ride~. Primeggiare sempre.
Il ripudio della donna (genitivo soggettivo): Elena di Saffo e la Nora di Ibsen. Medea e le donne con il burka.
La buona moglie sottomessa e silenziosa. Alcune espressioni di antifemminismo. La sofferenza del parto ancora più doloroso della guerra secondo Medea. Nella letteratura antica d’altra parte non mancano le maledizioni della guerra. Metafore e le allegorie nautiche.
Paura e Superstizione tengono in rispetto la canaglia; Il metus hostilis. La semplicità. L’emancipazione intellettuale delle donne (e pure degli uomini) fa paura; la solitudine di chi sviluppa la capacità di pensare.
 Il variopinto come enigmatico, inquietante e brutto. Swfrosuvnh e swfronei'n. La fobia dell'amore e del sesso; tentativi di riabilitazione. Il fascino di Medea sta nell’unione della passionalità con l’intelligenza di questa donna.
Il culto del Sole. Eros si associa a Eris. La lotta finisce con la sottomissione di uno degli amanti: La bisbetica domata di Shakespeare, la moglie secondo l’apostolo Paolo.
L'interpretazione pragmatica delle azione umane: Giasone e Medea nella tragedia di Euripide; la Poppea Sabina di Tacito; le ragazze da matrimonio di Ibsen e quella piuttosto bellina , con occhi nerissimi, di Vittorio Alfieri. La Medea innocente di Christa Wolf. La distruzione della famiglia. Il riso dei nemici. Maghe e streghe. Il silenzio delle Magdalene del film di P. Mullan. La transvalutazione lessicale. Ecate e la “mitologia inferiore”. Medea reagisce come un eroe omerico e sofocleo. Il disonore del letto scatena le ardite femmine spietate



CONTINUA

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