martedì 24 giugno 2014

Twitter, XXIX antologia

Twitter 23 giugno

quando i politici rubano e non vanno in galera dicitur illa libertas, est vero licentia,  si chiama libertà ma è arbitrio sfrenato del potere

Kalo;~ oJ kivnduno~
è bello il rischio che si corre credendo nella bellezza e nell'amore.

I bambini obesi sono frutto dell'educazione sbagliata impartita da madri ignoranti e da mariti delle madri eunuchi

Il denaro deve essere un'occasione per l'azione, non per una vanteria, talora anche millantata, di parole

Il polìtes, il cittadino, deve essere uomo politico. Chi non partecipa alla vita politica non è un uomo tranquillo; è un individuo inutile

Solone sancì l'atimìa. la privazione dei diritti civili per quanti, in caso di sedizione, non si schieravano (Plutarco, Vita di Solone, 20, 1).

I professori fascisti, ancora nel dopoguerra, ordinavano: "a scuola non si fa politica!" Altrettanto facevano gli ufficiali nelle caserme.

Gli oligarchi ateniesi contrapponevano l’esaltazione della vita privata (tà heautoù pràttein) alla volontà e al dovere della partecipazione politica.

Euripide polemizza con l'astensionismo politico.  Il Ciclope del dramma satiresco afferma che il suo dio è la pancia e biasima i legislatori

L'impoliticità dei Ciclopi è già rilevata da Omero: non hanno assemblee deliberanti, non leggi comuni ciascuno dà legge ai figli e alla donna (Odissea, IX, 112 ss.)

Alcuni errori politici fanno più danni, cioè più morti, dei peggiori delitti. La guerra all'Iraq, per esempio. Lo dicevo, a scuola, quando la propaganda dei guerrafondai “armiamoci e partite!” spargeva menzogne.

Pericle diresse Atene negli anni della massima potenza e ricchezza della città. Eppure non accrebbe di una sola dracma il proprio patrimonio (Plutarco, Vita di Pericle, 15, 3). L’antitesi di gran parte dei nostri politici


Chiarirò alcune di queste affermazioni sul significato di essere cittadino in una conferenza che terrò domani sera, 24 giugno, alle 20, in piazza Verdi, a Bologna.

giovanni ghiselli

P. S.
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1 commento:

  1. Un saluto a Lei professore, che seguo con grande gratificazione personale e professionale in virtù dei suoi insegnamenti di vita attraverso la cultura classica, il modo migliore per far progredire la civiltà con il culto dell'aletheia, la non latenza della memoria delle nostre radici profonde. R.B.

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