mercoledì 22 agosto 2018

Twitter, CCCXXVIII sunto


I ponti che devono unire crollano e si aprono voragini. Certi pontifices (non l’ottimo Francesco) sono costruttori di morti, tante morti. La scuola non insegna e non educa, anzi diseduca con i quiz. Naufragium ubique est Acta retro cuncta Praemonent rem publicam in statum verti deformem. Ab electis ex pessimis periculum omnibus metuendum.
I crolli periodici dei ponti sono parte evidente della caduta di ogni serietà: negli studi, negli atti, nella selezione dei migliori che questo disordine rovescia e capovolge in una scelta del raccomandato, del ruffiano, di quello bravo solo nell’intrigare. Sono spesso i peggiori a prevalere. I migliori tante volte si ritirano disgustati.
E' l'incuria del bene comune della polis e dei suoi cittadini che provoca catastrofi. Le condoglianze e gli abbracci non cambiano niente. Deve invece mutare la cultura: sostituire, attraverso l'educazione, a questa moda orrenda dell'egoismo una cultura della solidarietà, dell'amicizia, della simpatia.

Quando si tratta di immigranti poverissimi, Salvini supercilia erigit ut cornua et de tragico cothurno strepit. Dovrebbe invece inarcare le sopracciglia in forma di corna e gridare come un attore tragico contro i costruttori assassini che rimangono sempre impuniti.

Bene hanno fatto i parenti dei morti assassinati a rifiutare i funerali di Stato. Come fecero bene la moglie e i figli di Aldo Moro orrendamente lasciato ammazzare nel 1978.
Persone nobili e antiche. Onore a loro!

Vedo il mondo politico di oggi in uno specchio deformante rispetto a come dovrebbe essere. Così pure la scuola, i lavori pubblici, lo statuto e lo stato dei lavoratori. L'ottimo ministro recanatese Brodolini è dimenticato, mentre vengono santificati gli affossatori dell'articolo 18. Il resto nol dico. Già ognuno lo sa.

Il mio Misopogon è più breve di quello dell'Augusto Giuliano che tanto mi piace. Io non sono benvoluto se non da pochissimi per una sola ragione: perché dico la verità che i più non sopportano siccome vivono nella menzogna personale, familiare, sessuale, lavorativa, sociale e politica. La verità li smaschera e li denuda. Li mostra come sono. Sono brutti assai

Mi canzonate perché indosso povere vesti succinte e mi lascio crescere i capelli. Dite che li tingo, mentre talora nemmeno li lavo. Dite che mangio quanto mi pare e non ingrasso, mentre tanta snellezza è dovuta a dura disciplina nel mangiare frugale e nell'ascesi fisica.
Cfr. Giuliano Augusto nei suoi stessi scritti, in Ammiano Marcellino, e nel dramma di Ibsen Cesare e Galileo.
Presto terrò una conferenza qui a Pesaro su questo calunniato "Apostata" che mi è congeniale. La mia apostasia riguarda il peggio dell’umanità: i profittatori, i bugiardi, i ladri, gli assassini.

giovanni ghiselli

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