lunedì 20 maggio 2013

L’ottimo piano strutturale del comune di San Lazzaro di Savena



Il comune di San Lazzaro ha elaborato un piano della sosta  che offre ai cittadini diverse possibilità  alternative all’uso dell’automobile privata.  Questo progetto è inserito in una  strategia strutturale  che punta sul trasporto pubblico e sull’uso della bicicletta, incentivato con le piste ciclabili e con il bike sharing

E’ un’offerta di civiltà e di umanità poiché l’impiego ridotto e meglio ordinato, razionalmente disciplinato delle automobili, è un tentativo sano di rimediare al guazzabuglio del traffico automobilistico, un caos non poche volte omicida.
Il piano di razionalizzazione e riduzione dell’uso delle automobili, dato il numero di morti provocato ogni anno dai veicolo motorizzati, guidati anarchicamente, talora pazzamente e criminalmente, equivale a frenare la vendita di vere e proprie armi che non poche volte finiscono in mano a dei pazzi assassini, autori di stragi. Le vittime delle ecatombi stradali spesso sono bambini, sono vecchi, sono donne che accompagnano i bambini. Omicidi e femminicidi da esecrare e punire quanto quelli perpetrati con fucili, rivoltelle e coltelli. 
Usare le proprie gambe, sui piedi o sui pedali, piuttosto che le macchine  motorizzate è anche una forma di rispetto, di fedeltà alla terra la nostra madre comune .
Rimanetemi fedeli alla terra fratelli miei![1]

Le menti degli infingardi sono pronte ad approvare una pigrizia ingannevole e deleteria piuttosto che un salutare esercizio, ma con il trascorrere del tempo irrevocabile quei corpi ignari di ascesi[2] somatica arrancano verso una vecchiaia malsana, segnata da una calvizie mal dissimulata, oppure da "una canizie vituperosa"[3].
Quando ribolle il fiore della giovinezza, quando i capelli ondeggiano lucidi lungo tutto il dorso tornito, è bene premunirsi per il futuro che, pur-troppo presto, verrà: "to; mevllon h{xei"[4].
"Io non so come sia possibile passare accanto a un albero e non sentirsi felici di vederlo. Parlare con una persona e non essere felici di volerle bene! Oh, io non so esprimere bene i miei sentimenti... Ma quante cose belle vediamo ad ogni pie’ sospinto? Guardate un bambino, guardate l’alba divina, guardate come cresce un fuscello, guardate negli occhi che vi guardano a loro volta e vi vogliono bene."[5].
Chi usa la bicicletta, o va a piedi, può osservare la bellezza del mondo,  che sfugge quasi tutto al forsennato che corre chiuso nell’automobile.

La nostra breve vita mortale è circondata, fuorviata, frastornata dal chiasso e dal cattivo odore dei veicoli a motore. Approvo dunque con entusiasmo il piano del sindaco di San Lazzaro e nello stesso tempo rivolgo un appello al primo cittadino di Pesaro dove pago le tasse: il viale della Vittoria che si trova tra il lungo mare e la piazza centrale, a poco più di cento metri dall’uno e dall’altra, è diventato una pista di corse automobilistiche, e, d’estate, anche motociclistiche: nelle notti di agosto sfrecciano e rombano mostri insonni che tolgono il sonno ai cittadini. Alle due, alle tre, alle quattro di mattina, si svegliano esterrefatti uomini e donne che  abbracciano bambini piangenti, strappati dal riposo mentre dormivano sul loro seno. Le mamme "balzan ne’ sonni esterrefatte, e tendono / nude le braccia su l’amato capo / del lor caro lattante"[6] cercando di attenuare il terrore del piccolo.
Invano: tutta la notte strepitano le motociclette con rumori d’inferno. I tubi di scarico delle moto-arpie scaricano i flussi schifosi del loro ventre laido, foedissima ventris -proluvies [7], con fragore assordante
Quel frastuono ha l’effetto del pugnale di Macbeth: ammazza il sonno, il sonno innocente, balsamo delle anime stanche, conforto delle menti già turbate[8] dai rumori del giorno.
Infatti  se il fracasso del giorno si  lascia fuggire qualche cristiano, su questo si avventa il frastuono notturno.
Allora i guanciali diventano rovi spinosi[9].

Ho usato un poco di letteratura per denunciare la gravità del danno procurato al centro della città dove vivo d’estate, ma questo disagio enorme si può manifestare attraverso parole più semplici e forse non meno efficaci: noi Pesaresi, non ne possiamo più, "cari" amministratori del nostro Comune: cercate anche voi dei rimedi.  


(nella foto, da sinistra: Fulvio, Alessandro, io, Maddalena dopo avere scalato il monte Olimpo - sullo sfondo tra le nubi - fino a quota 2100m)

Giovanni Ghiselli
g.ghiselli@tin.it 





[1]Bleibt mir der Erde teuer, meine Brüder,  F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, prefazione.
[2] Nel senso del greco a[skhsi~, , "esercizio", "allenamento".
[3] Manzoni, I promessi sposi, XIII.
[4] E’ un'affermazione della necessità minacciosa presente nell'Agamennone  di Eschilo (v. 1240), il futuro verrà.
[5] F. Dostoevskij, L’idiota (del 1869) p. 700. E’ il protagonista,  il principe Myškin che parla
[6] Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, vv. 109-111.
[7] Cfr. Eneide  III , vv. 216-217
[8] Cfr. Macbeth, II, 2 Macbeth does murder sleep, the innocent sleep, balm of hurt minds
[9] Cfr. "Avrai per guanciali sol vepri o Macbetto!" Macbeth  di Verdi-Francesco Maria Piave (I, 11)

1 commento:

  1. Ottima cosa! Per me che non ho più l'auto - non sapevo dovge tenerla e mi costava troppo! - questo è un sistema civile! Mi permetto di segnalare tra l'altro la gara di ciclisti urbani che si svolge per tutto il mese di maggio, gara cui partecipano varie città europee e di cui parla oggi La Repubblica: Chi si vuole iscrivere può segnare anche i km fatti dal 1 maggio. Non è una gara di velocità, ma di civlità!

    ecco il link della gara: http://www.europeancyclingchallenge.eu/ecc2013/

    e quello di Repubblica:
    http://bologna.repubblica.it/sport/2013/05/20/news/bologna_in_bici_european_cycling_challenge-59210270/?fb_action_ids=601204226571369&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582

    Maddalena

    RispondiElimina

errata corrige

Me lo facciano sapere.