sabato 10 maggio 2014

Le mafie sono entrate nelle crepe della democrazia

Don Luigi Ciotti ha parlato ieri sera a Bologna nell’aula magna dell’Università “e ha detto:
è in atto una guerra economica contro il lavoro libero e creativo”.

Don Ciotti: "le mafie sono entrate nelle crepe della democrazia e la faranno crollare se non le fermeremo. Le mafie sono un fatto culturale”.
E genetico. Infatti, l’ho già detto più volte, discendono dal rapporto patrono- cliente codificato a Roma già nel 450 a. C.

"Libertà è vivere per gli altri. Schiavitù è vivere come gli altri" don Ciotti

"Il bruto è il più tenace servo dell'assuefazione" Leopardi

Don Ciotti: "il potere deve essere un servizio, non un privilegio" Ricordate l'"onorevole servizio" (e[ndoxo~ douleiva) consigliato ad Antigono Gonata dal maestro stoico ?

Don Ciotti ha citato papa Francesco: "questa economia uccide".
Prima di ammazzare corrompe, umilia, degrada.

Don Ciotti: "uguaglianza non è uniformità ma il riconoscimento rispettoso di ogni differenza. La diversità è il sale della vita". Il conformismo è imposto dalle tirannidi

Don Ciotti: "il faraone confutato da Dio nell’Esodo biblico ha un correlativo odierno nella legge del mercato".

Il faraone dell’esodo suscita la collera di Dio. La rabbia dei disoccupati, dei senza casa, degli sfruttati è la figlia legittima di quella collera.
Il giudizio di Dio come categoria storiografica (cfr. Paolo Orosio, Historiae adversus paganos)

Conserviamo a parole il nome di Stato e di democrazia, ma di fatto ne abbiamo perso la sostanza.

La svalutazione dell'uomo cresce in rapporto diretto con la supervalutazione delle cose.
 Ora sono le cose che comprano gli uomini non gli uomini le cose.

“Ecce merces operariorum, qui messuerunt regiones vestras, quae fraudata est a vobis, clamat et clamores eorum, qui messuerunt, in aures domini introierunt”.
 Non è un comunista. E' san Giacomo. Traduzione: “ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, e che vi è stato sottratto, grida e  le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte alle orecchie del Signore. (Epistula Iacobi, 5, 1-5)

Ciascuno di noi può diventare buono: non enim dat natura virtutem: ars est bonum fieri" (Seneca Ep. 90, 44), la natura non dà la virtù: diventare buono è un'arte.

Bologna, 9 maggio 2014

Giovanni Ghiselli

Il blog è arrivato a 145512. Spero che diventeremo tutti buoni

2 commenti:

  1. Riprendo volentieri a seguirti.
    alessandro

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  2. Finalmente si levano voci contro lo sbagliatissimo modello che, negli ultimi anni, ha portato tante persone a credere di essere ciò che possiedono...peggio ancora...a pensare che chi possiede di più sia ,a priori , maglio degli altri. Gio Tocco

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