mercoledì 28 maggio 2014

Twitter, XXV antologia



28 maggio dopo le elezioni

Gli oppressi sono la mia patria e il mio partito, gli oppressori i miei stranieri e il mio antipartito

Ai fragorosi flutti del gridare di Grillo si è opposta l'antica muta, immobile scogliera del destino italico
Ora Grillo deve salire su quelle rocce esposte alle onde che sgorgano dalla magica fonte della giovinezza renziana
e deve elaborare il turbine degli applausi che sale da tutte le parti in lode del vincitore
Grillo non deve sparire nei vortici duri della necessità, ma affrontare una metamorfosi in fascinosa sirena dal dolce canto
Arriverà per tutti noi il giorno del mare calmo, disteso nei  giacigli meridiani senza vento della bonaccia estiva.
Allora gioiremo danzando con le Nereidi durante le notti allietate dagli innumerevoli sorrisi del mare che riflette la luna  e tutte le stelle
I bambini obesi allevati da madri troppo protettive e da padri eunuchi-come Cambise e Smerdi, figli di Ciro il Vecchio- dovrebbero prendere esempio dagli eroici ciclisti del giro d'Italia che ieri hanno scalato il Gavia e lo Stelvio sotto la neve.
Sebbene io sia oramai più uno  studioso che un ciclista scalatore, mi piacciono più questi eroi di Ernesto Galli della Loggia, e sebbene ancora piuttosto mulierosus che sordido  anacoreta, mi piace più Quintanana della pur belloccia, e pure lei vincente, Alessandra Moretti.
 Lo studio delle lettere antiche dà la coscienza amorosa della bellezza del mondo e della dignità razionale della persona umana.

Renzi deve togliere il troppo e il vano da quanto dice. Fare una battaglia contro la propria retorica in favore dell'essenziale

Ai politici bravi non si addice dilungarsi ma dire soltanto quello che la situazione richiede. Altrimenti la gente si stanca. Date retta!
Una civiltà decade e finisce quando le persone colte smettono di mettere al mondo dei figli e solo gli ignoranti si riproducono
Noi-altri, noi pochi e poco fortunati- non ci riproduciamo per il disgusto che ci ispira la volgarità generale dovuta al genocidio culturale perpetrato da decenni di malgoverno
Le teste vuote fanno calcoli vani: kenà kenoì logìzontai (Polibio, XXVIII, 16, 11)

giovanni ghiselli

Ieri questo blog ha superato i 150 mila lettori. Hoc erat in votis.

 Ringrazio ciascuno di voi lettori carissimi e figli secondo lo spirito (kata; th;n yuchvn). g.ghiselli@tin.it

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