lunedì 8 settembre 2025

Doveri dello storiografo e del commentatore politico.

Il commentatore politico dovrebbe essere simile allo storico imparziale e veritiero descritto da Luciano nel breve trattato Come si deve scrivere la storia  del 164 d. C.

Luciano ribadisce la norma dell’imparzialità dello storico già vantata da Sallustio e da Tacito. Il modello è Tucidide che “legiferò[1]: “Toiou'to~ ou\n moi oJ suggrafeu;~ e[stw, a[fobo~, ajdevkasto~, ejleuvqero~, parrhsiva~ kai; ajlhqeiva~ fivlo~ouj mivsei oujde; filiva/ ti nevmwn oujde; feidovmeno~  h]  ejlew'n h] aijscunovmeno~ h] duswpouvmeno~, i[so~ dikasthv~xevno~ ejn toi'~ biblivoi~ kai; a[poli~, aujtovnomo~, ajbasivleuto~, ouj tiv tw'/de h] tw'/de dovxei logizovmeno~, ajlla; tiv pevpraktai levgwn.  JO d j  ou\n Qoukidivdh~ eu\ mavla tou't j ejnomoqevthse kai; dievkrinen ajreth;n kai; kakivan suggrafikhvn[2]”, tale dunque deve essere il mio storiografo, impavido, incorruttibile, libero, amico della libertà di parola e della verità…un uomo che non attribuisce per amicizia e non lesina per odio, o uno che prova compassione o vergogna, o si lascia intimorire, giudice imparziale…straniero nei suoi libri e senza patria, indipendente, non sottoposto al potere, uno che non tiene in alcun conto di cosa sembrerà a questo o a quello, ma che racconta i fatti.

Tale dovrebbe essere oggi il giornalista e il commentatore politico. Invece è spesso partigiano e fazioso in nome del proprio utile.

Pesaro 8 settembre 2025 ore 17, 44 giovanni ghiselli

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[1] Tucidide legiferò ("  oJ d  j ou\n Qoukidivdh"...ejnomoqevthse") afferma Luciano (Come si deve scrivere la storia, 42). La legge della verità divenne ineludibile per i suoi seguaci. Nell'ultimo capitolo del suo opuscolo  Luciano aggiunge che bisogna scrivere la storia con verità ("su;n tw'/ ajlhqei'") e con il pensiero rivolto alla speranza futura piuttosto  che con adulazione mirando a compiacere quelli elogiati al momento presente ("pro;" to; hJdu; toi'" nu'n ejpainoumevnoi"", 63).

[2] Come si deve scrivere la storia, 41-42. Il trattatello è del 164 d. C.  


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