martedì 23 settembre 2025

Tolstoj Resurrezione 28 Capitolo XXVI seconda parte. L’affettazione. Il fidanzamento di Nechliùdov non funziona.


Missy elogia il tennis un “gioco straordinariamente interessante e a Nechliùdov parve che pronunziasse con particolare affettazione la parola straordinariamente”. E’ una parola talmente generica e insignificante che se non è chiarita che richiede una pronuncia appunto affettata.

 

L’affettazione è il marchio della persona volgare.

Dostoevskij considera l'affettazione segno di cattiva educazione: Alioscia sebbene affascinato da Gruscenka "si domandava con un'oscura sensazione sgradevole e quasi con commiserazione perché ella strascicasse le parole a quel modo e non parlasse in tono naturale. Evidentemente, lo faceva perché trovava bella quella pronuncia strascicata e quella sdolcinata e forzata attenuazione delle sillabe e dei suoni. Certo, non era che una cattiva abitudine di dubbio gusto,la quale testimoniava un'educazione volgare e una volgare comprensione, acquisita sin dall'infanzia, delle convenienze e del decoro" (I fratelli Karamazov, 1880. Trad. it.  Milano, 1968, p. 208)

Del principe Myskin, Aglaja viceversa dice a Nastasja Filippovna:"Vi devo anche dire che mai, in vita mia, avevo incontrato fino a quel momento un uomo simile a lui per nobiltà e semplicità d'animo, e per fiducia illimitata. Udendo le sue parole, capii che chiunque volesse potrebbe ingannarlo, ed egli, per giunta, lo perdonerebbe" (L'idiota (1869), Trad. it. Milano, 1973, p. 719)

 

Missy aspettava che Dimitri confermasse la sua opinione che “il gioco rivela meglio di ogni altra cosa il carattere delle persone”. 

Quintiliano afferma che i  caratteri  dei ragazzi si scoprono in maniera più diretta nel gioco: “Mores quoque se inter ludendum simplicius detegunt " (Institutio oratoria, I, 3, 10-12)

 

Nechliùdov risponde con parole tutt’altro che amorevoli, nemmeno cortesi: “Non saprei davvero, non ci ho mai pensato”

Missy cambia discorso e gli domanda se andrà dalla mamma.

Sì sì rispose lui con il tono e l’atteggiamento della sufficienza. Ma poi si corresse da persona educata quale era: “aggiunse che sarebbe andato con piacere dalla principessa se poteva riceverlo”. Ma non ne aveva voglia. Il loro rapporto è falso.

La madre di Missy “era una signora che stava sempre coricata. Da otto anni accoglieva le visite sdraiata”.

 

Immagino che fosse piena di piaghe da decubito correlativo oggettivo di quelle dell’anima si chi rimane steso a lungo.

 

Diceva che voleva ricevere solo gli amici e Dimitri era tra questi anche perché “sarebbe stata una bella cosa se Missy l’avesse sposato”.

“Missy aveva una gran voglia di maritarsi e Nechliùdov era un buon partito. Inoltre egli le piaceva e si era abituata all’idea che sarebbe stato suo (non che lei sarebbe stata sua) e con l’inconsapevole ma pertinace astuzia propria di certi malati di mente perseguiva il suo scopo”.

 

Una cretina che vuole sposare un cretino perché un uomo intelligente scappa via lontano da una donna del genere che tende al possesso dell’uomo.

 

Vedendolo freddo e distaccato, la donna volle provocare una spiegazione: “Vedo che vi è capitato qualcosa”. A Dimitri venne in mente Katiùša, arrossì e rispose: “Sì mi è capitato qualcosa”. Una risposta che prelude alla rottura. Ma non volle dire che cosa. E’ già la rottura.

Missy disse “pazienza!”  ma capiva che il suo progetto oramai era fallito.

A Dimitri “sembrò  che ella stringesse le labbra come per trattenere le lacrime e provò vergogna per averle dato un dispiacere, ma sapeva che la minima debolezza l’avrebbe perduto, cioè vincolato e quel giorno paventava quei vincoli più di ogni altra cosa”. Infine la seguì nello studio della principessa, la padrona di casa.

 

Pesaro 23 settembre 2025 ore 9, 53 giovanni ghiselli

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