sabato 6 settembre 2025

Resurrezione 8. Capitolo 7. I giurati e la corte. Manca la Giustizia.

 


Giunge l’usciere che beveva come una spugna e fa l’appello dei giurati

Quando il  nostro principe Dmìtrij Nechliùdov  rispose “Sono io” , l’usciere “con una cortesia e un garbo particolare gli diede uno sguardo al di sopra delle lenti e s’inchinò, quasi per distinguerlo dagli altri”.

Anche l’ubriacone aveva capito la differenza e la distanza da rispettare.

Sentiamo Nietzsche: “Quando voglio “sondare” un uomo, per prima cosa osservo se ha in corpo un qualche senso della distanza, se ovunque vede il rango, il grado, l’ordine fra uomo e uomo, se sa distinguere: è questo che fa il gentilhomme: in tutti gli altri casi si appartiene senza scampo alla categoria cordiale, ah! così bonaria della canaille[1].   Mi permetto di correggere: il senso della distanza è sentito più dai servi e dalla canaglia  che dai gentiluomini. Molto più.

 

Quindi i giurati attraversarono un corridoio ed entrarono nell’aula della corte.

Poi l’usciere “con voce tonante, quasi volesse spaventare i presenti, gridò:

“Entra la corte!”

Mi fa pensare a certi programmi della televisione spazzatura quando vengono gridati i nomi di personaggi magari noti ma incapaci di fare qualsiasi cosa e proprio per questo vanno ingranditi e magnificati da grida stentorèe e musica ad alto volume.

Tutti si alzarono e comparvero i giudici

Dapprima il presidente con i suoi muscoli e le bellissime basette, poi il tetro giudice dagli occhiali d’oro diventato ancora più tetro perché il cognato, uditore giudiziario, gli aveva detto che sua sorella non intendeva preparare il pranzo. Quindi il terzo giudice Matvèj Nikitič che era sempre in ritardo.

Il presidente e i giudici erano molto imponenti ed erano, tutti e tre, quasi turbati dalla loro maestosità. E’ una scena che fanno le persone mediocri con un poco di potere,

Con loro entrò il sostituto procuratore. Era ambizioso, voleva fare carriera ed era deciso a ottenere la condanna in tutti i processi in cui era accusatore.

Assistiamo a una commedia cui manca il personaggio principale: quello o quella che rappresenta la Giustizia.

Pesaro 6 settembre 205 ore 18, 43 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Ecce homo, Il caso Wagner, 4


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