Poco fa ho sentito Tajani al telegiornale di Rai 3 HD. Un capolavoro nel suo genere.
Ha detto di augurarsi che Nethanyau si fermi.
E’ come augurarsi che i terremoti non avvengano più invece di costruire case che il sisma non abbatta.
Il governo non ha fatto mai niente per ostacolare i crimini di que,l governo distruttore sistematico di un popolo. Stanno facendo un cimitero e un deserto della striscia di Gaza.
Aggiungo che quando i Palestinesi inermi assassinati erano già almeno 20 mila Tajani disse che era una giusta punizione di Hamas: non deve ripetersi Auschwitz, aggiunse, mentre di fatto si stava ripetendo.
Ora bisogna salvare gli ostaggi. Questo è giusto ma continuando a uccidere i Palestinesi si rende sempre peggiore la situazione degli ostaggi come sanno bene i loro parenti. Anche oggi decine di cittadini di Gaza ammazzati e migliaia d costretti a fuggire.
Quindi Tajani ha ripetuto la formula governativa dello “reazione sproporzionata”. E’ un genocidio e non è una reazione poiché il crimine nefando del 7 ottobre non è stato compiuto da bambine, bambini, medici, infermieri, giornalisti e altre persone inermi successivamente uccise dall’esercito israeliano.
Hamas, ha continuato Tajani, continua a farsi scudo del proprio popolo.
L’esercito israeliano, che avrebbe dovuto impedire l’orribile massacro del 7 ottobre e non è stato in grado di farlo, non dovrebbe ammazzare persone inermi e innocenti per nessuna ragione.
Quindi il ministro ha seguitato vantando il gran lavoro fatto dal governo per accogliere i profughi dalla striscia. Sono stati accolti, anche qui nelle Marche, pure alcuni dei militari strumenti dello sterminio.
La giornalista che lo intervistava lo ha assecondato riconoscendogli che ha usato parole molto dure contro il governo di Israele invece di domandargli perché tante sanzioni contro la Russia e nessuna per ostacolare questo genocidio.
Segue la tirata di Tajani contro le parole di odio pronunciate dagli avversari politici che lui invece rispetta. Gli avrei detto che dovrebbe rispettare anche la verità.
Infine ha ricordato i grandi meriti del governo che sta lavorando per ridurre la pressione fiscale e aumentare gli stipendi meno alti. Ci vorranno due o tre anni poi ci si arriverà.
Temo che nel frattempo tanti altri lavoratori cadranno nella povertà.
Pesaro 15 settembre 2015 ore 10, 58 giovanni ghiselli.
p. s.
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