Il Presidente si rivolse ai tre imputati rivolgendo loro delle domande.
Il primo era un uomo di 34 anni di famiglia contadina che faceva il cameriere nell’albergo Mauritania.
La seconda una donna di 43 anni che faceva la cameriera. nel medesimo albergo.
Infime “il presidente donnaiolo” domandò il nome a Katiuša che rimaneva seduta e , “quasi desiderasse usarle una cortesia speciale, soggiunse con voce mite e gentile “bisogna alzarsi”.
E’ quasi impossibile per un donnaiolo tenere nascosta questa sua natura quando vede una bella donna, fosse pure una monaca o una prostituta sotto processo accusata di omicidio.
La bella lo prevede, lo vede e ne ha piacere. E’ una conferma. Anche al donnaiolo fa piacere essere riconosciuto come tale.
“La Màslova si alzò rapida e volonterosa, sporgendo il petto sodo, e con neri occhi sorridenti e un po’ strabici fissò il viso del presidente senza rispondergli”.
Voleva sentirsi ripetere la domanda.
“Come vi chiamate?”
“Ljubov- rispose lei in fretta”
Intanto il suo seduttore la guardava e cominciava a riconoscerla senza collegarne il ricordo a quel nome del resto.
Doveva essere il soprannome preso nel bordello. Infatti i giudici ne avevano registrato un altro. Il presidente glielo disse.
E la Màslova rispose: “Prima mi chiamavo Katerìna”.
A questo punto Nechliùdov fu sicuro che quella giovano donna era lei, la figlia adottiva e la cameriera delle zie di lui, la ragazza che aveva amato, veramente amato; poi in un momento di aberrazione l’aveva sedotta e abbandonata e non si era ma più ricordato di lei perché questo ricordo era troppo penoso, lo accusava troppo manifestamente e dimostrava che egli, così orgoglioso della sua onestà, non solo non era onesto, ma con quella adolescente aveva agito in maniera addirittura vile”.
Questi ripensamenti possono capitare a un giovane che non ha trovato ancora la sua strada, la propria dirittura morale, poi quando inizia a trovarla si rende conto di avere sbagliato, di essersi fuorviato e si pente.
“Sì era lei. Scorgeva adesso chiaramente quella esclusiva, misteriosa particolarità che distingue un viso dall’altro, lo rende caratteristico, unico, non ripetibile”. Tale particolarità di una donna ci fa innamorare se essa ci ripropone momenti di felicità che avevamo vissuto precedentemente magari da bambino, in famiglia o alle elementari e perfino all’asilo. Una visione che aveva reso felice un periodo anche breve della nostra vita. Amare è ricordare.
“Nonostante il biancore innaturale della faccia ingrossata, questa particolarità, questa cara, esclusiva particolarità traspariva da tutto il volto, dalle labbra, dagli occhi un po’ strabici e soprattutto dallo sguardo ingenuo e sorridente e dall’espressione volonterosa del viso e di tutta la persona”.
Sono elencati degli aspetti significativi di un carattere buono che attira i caratteri buoni. L’espressione sorridente e al tempo stesso volonterosa, non dolciastra e fiacca è un elemento di fascino.
Il presidente continuava a interrogarla mentre Nechliùdov si domandava: “Che cosa avrà mai fatto? mentre respirava affannosamente. Era già predisposto ad assumersi la colpa dei misfatti causati da lui.
Katiuša dà una risposta coraggiosa è intelligente alla domanda del giudice con gli occhiali: “in quale locale facevate il vostro mestiere?”
“lo sapete meglio di me” disse la Màslova con un sorriso poi rivolse gli occhi sul presidente. Egli abbassò lo sguarditanto di atroce e di pietoso insito in quelle parole.
Poi con altre due domande concluse l’interrogatorio e le disse di sedersi
“L’imputata rialzò la gonnella di dietro, col gesto delle donne eleganti che si aggiustano lo strascico e si mise a sedere, ficcando le piccole mani bianche nelle maniche del camice, senza staccare gli occhi dal presidente”. Questi due hanno provato un qualche vicendevole interesse.
La ragazza è finita in un bordello senza diventare volgare.
Il cancelliere lesse l’atto di accusa e gli imputati assunsero atteggiamenti diversi.
Intanto Nechliùdov guardava laMàslova “e nella sua anima” si svolgeva un travaglio complesso e tormentoso”.
Pesaro 7 settembre 2025 ore 18, 21 giovanni ghiselli.
p. s
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