mercoledì 18 novembre 2015

La cultura contro la violenza

Il Partenone bombardato dal veneziano Morosini
oggetto: Intervento al Seminario del 14\11 sulla legge 107\15 PD Bologna


Sabato 14 novembre ho potuto fare un intervento assai breve al Seminario in quanto ero impegnato in due ore di lezione, dalle 10 alle 12, all’università Primo Levi in via Azzogardino, dall’altra parte di Bologna.

Ne riferisco le poche idee e, per quanto ne ricordo, le non molte parole

“Ho notato che diverse persone sentono la mancanza e il bisogno della cultura.
La cultura e l’educazione sono gli antidoti più efficaci nei confronti della violenza che nasce dall’ignoranza.
I terroristi e i guerrafondai sono i primi nemici dell’umanesimo dei classici che insegnano l’amore per la vita.
Tengo cicli di lezioni e conferenze in due biblioteche di Bologna (la Scandellara e la Ginzburg) che trovo sempre piene. Probabilmente inizierò presto un ciclo anche nella Mediateca di San Lazzaro.
Due anni e mezzo fa ho aperto un blog che si sta avvicinando alle 300 mila visite, distribuite tra diverse nazioni, dall’Italia, agli Stati Uniti, alla Russia, alla Cina. Ebbene, in questa mia attività che vuole essere di propaganda culturale e di educazione all’umanesimo, presento le letterature classiche comparate ad alcune moderne. Voglio dire che non racconto barzellette. Ebbene, il mio pubblico che è in crescita, mi segue con attenzione e mi chiede di inviare i percorsi preparati con citazioni complete in lingua - greca, latina e inglese - e bibliografia. I miei ascoltatori non sono tutti laureati, tanto meno sono tutti conoscitori del greco e del latino, eppure sono tutti molto interessati alle letteratura e perfino alle lingue classiche delle quali mostro la presenza vivace nella nostra lingua madre, nei nostri costumi, nel cinema, e nella nostra vita.
Ho auspicato che il Ministero organizzi dei corsi di aggiornamento nelle scuole per i giovani docenti che possono imparare molto da educatori esperti di scuola e di paideia. Anche quando insegnavo ai “tirocinanti” didattica della letteratura greca con laboratorio nella SSIS di Bologna, poi storia della Cultura in quella di Bressanone e nel TFA di Urbino, ho notato le carenze, quanto meno pedagogiche, ma non solo, dei giovani appena usciti dalle Università. E quanto fossero desiderosi di apprendere come si insegna e nello stesso tempo come si impara: non dobbiamo dimenticare che l'insegnamento e l'apprendimento sono interdipendenti: "homines, dum docent discunt "[1] mentre si insegna si impara. Io credo che si possa e si debba imparare per tutta la vita: "Quaeris quid doceam? etiam seni esse discendum"[2], vuoi sapere che cosa insegno? che anche un vecchio deve imparare.
Tutti gli insegnanti, tutte le persone per bene, non dovrebbero mai smettere di imparare: "semper homo bonus tiro est ", l'uomo onesto fa tirocinio per tutta la vita, ha scritto Marziale[3].
Imparare la bellezza e la bontà è infatti un’esigenza di tante persone e di molte scuole: per fare solo un esempio, proprio in questi giorni sono stato invitato a tenere un seminario di tre giorni dalla preside Grazia Emmanuele nel liceo di Bronte. Alcuni colleghi glielo hanno chiesto dopo avere sentito una mia conferenza sullo studio Tacito di Concetto Marchesi nel liceo Marchesi di Catania, e un’altra tenuta a Siracusa sui drammi rappresentati nel teatro greco (Supplici di Eschilo, Ifigenia in Aulide di Euripide, Medea di Seneca).



giovanni ghiselli



[1] Seneca, Epist., 7, 8.
[2] Seneca, Epist., 76, 3.
[3] 12, 51, 2.

1 commento:

  1. Sono da sempre una tua alunna. Grazie.Grazie di esserci e per tutto quello che ogni volta regali a me e a tutti i tuoi studenti.Grazie per le tue conferenze e per il tuo blog, Giovanna Tocco

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