Etiopi massacrati dagli Italiani, Etiopia 1937 |
Chi si è fottuta la testa della sardella che avevo rosicchiato
e messo da parte per la mia povera cena? Non mi salva nemmeno la miseria
estrema
E' giusto ricordare gli Ebrei uccisi. Sarebbe giusto
commemorare pure le vittime precedenti e successive causate da guerre anche
italiane
Io sono solo un mendicante, un pezzente materiale, eppure
provo compassione per i pezzenti mentali che mi hanno abbandonato per la
miseria, la loro miseria culturale e spirituale.
Una volta molte mi volevano bene: allora ero un giulivo e
prospero corteggiatore. Ridondavo di affetti. Ora nella miseria sono un po’
desolato. Eppure…
Ora che i pezzenti mentali mi hanno abbandonato per la mia
sopraggiunta povertà, dopo venti anni di sodalizio malsano, mi godo una forma
orgiastica di libertà.
Non devo più ricevere tali clienti cattivi con le loro
adulazioni servili, la loro ignoranza corrosiva, il loro odio del greco e del
latino, discipline che mi hanno reso del tutto diverso da tale genìa, le loro
menzogne evidenti, il loro occhio aguzzo al denaro, alla roba, a una
reputazione spacciata, mentita e fasulla. In vita mia ci sono state perdite
meno insignificanti e perdite molto significative. Non questa che anzi è una
liberazione
Le perdite sono insignificanti quando non si perde l'amore o
l'affetto, perdite significative sono state quelle delle beneamate mamma, nonna,
zie e di alcune delle mie amanti, un dieci per cento circa.
Nessun si illuda pensando che io scriva di lui o di lei o di qualsiasi vivente : considerate tutti questi miei pensieri quali ghiribizzi di una baraonda sentimentale, un insieme di citazioni, e “di sogni poetici, d’invenzioni e di capricci malinconici, ovvero come un’espressione” della felicità dell’autore.
Nessun si illuda pensando che io scriva di lui o di lei o di qualsiasi vivente : considerate tutti questi miei pensieri quali ghiribizzi di una baraonda sentimentale, un insieme di citazioni, e “di sogni poetici, d’invenzioni e di capricci malinconici, ovvero come un’espressione” della felicità dell’autore.
Giovanna Tocco
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