Coro
Ahi, di occhi ciechi 150
dunque eri tu dalla nascita futavlmio~?
-Cfr. fuvw “faccio nascere”. Sembra gratuito mentre Sofocle introduce un richiamo alla nascita di Edipo e dei suoi figli secondo il mito che il pubblico ateniese sicuramente conosceva.
E’ un cenno di intesa che l’autore fa agli spettatori.- Di vita infelice
e lunga, per quanto si può congetturare- ejpeikavsai.
Il coro si fa eijkasthv~ conngetturatore. La congettura negativa deriva dalla visione dell’aspetto di Edipo, vagabondo disgraziato. Ma è relativa all’aspetto ed è fallace. Edipo è malconcio ma è una grande persona che assomma in sé tanti significati e alla fine rivelerà una figura di Salvatore. In questa fase viene frainteso e sottovalutato.
Ma non certo per quanto sta in me,
aggiungerai queste maledizioni tavsd jajrav~-
C’è il pregiudizio superstizioso e maligno che il disgraziato porti pena non solo a sé stesso ma anche a chi lo frequenta e perfino a chi lo vede. Probabilmente perché dà un senso di paura e di colpa.
Varchi un limite tu infatti, pera`/~: pevra~ è il limite il confine che Edipo ha oltrepassato,
ebbene il limite stabilito dalla persona usuale, ottenebrata nella caverna è appunto quello della spelonca e chi ne esce, se tentasse di liberare gli altri prigionieri ne verrebbe ucciso, come immagina Platone nel VII libro Repubblica (517)
l’ottenebrato non sopporta chi ha la vista mentale lucida.
varchi un limite; ma non
inoltrarti questa tacito sito boscoso
folto di erba, dove un cratere
pieno d'acqua si unisce a una corrente
di bevande dolci come il miele,
guardatene bene,
disgraziatissimo straniero.
Il coro descrive questo luogo come sacro quindi proibito a chi non è addetto al rito di libagione cui allude il krathvr, un grande vaso dove si mescolano-cfr. keravnnumi, mescolo appunto)
Nel II stasimo dell’Edipo re il coro canta“:"E se qualcuno incede/sprezzante nei gesti o nelle parole,/senza timore di Giustizia, senza/onorare le sedi degli dei/cattivo lo colga il destino/per la disgraziata mollezza,/ se il guadagno non guadagnerà con giustizia/e non si escluderà dai fatti empi,/ o stringerà come un matto le cose intoccabili tw`n ajqivktwn- qivggavnw, tocco ” (883-891). Carlo Diano sostiene che i vv.890-891 contengono"un'aperta allusione alla mutilazione delle Erme e alla profanazione dei misteri"( Edipo figlio della Tyche, in "Dioniso" XV,1952, p.82)
Allontanati, vattene. Molta
strada ci tiene lontani;- ejravtuei- la lontananza delle strade, dei metodi dipende dalla diversità dei caratteri, dei destini delle persone. Non dobbiamo avvilirci quando non veniamo capiti e ci sottovalutano: lo fanno perché sono diversi da noi e non hanno il metro con cui misurarci. Molti non superano il centimetro. Cfr. don Milani citato sopra.
Si tratta sempre di credere in sé stesso.
ci senti, o tribolato vagabondo? 165
Bologna 19 giugno 2025 ore 11, 57 giovanni ghiselli
p. s.
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