Dal 17 al 23 dicembre a Roma
c’erano i Saturnali con allegria sfrenata e libertà per gli schiavi.
Ius luxuriae publice datum est (1) è stato dato in forma ufficiale il diritto alla
dissolutezza.
Ma non c’è grande differenza inter Saturnalia et dies rerum agendarum
tra i Saturnali e i giorni lavorativi: infatti uno disse senza sbagliare che
una volta dicembre era un mese, ora è un anno.
Cambiamo vestito voluptatis causa (2) per il piacere non certo per difendere la
patria in pericolo. Seneca consiglia di comandare all’animo ut tunc voluptatibus solus abstineat (
3) di astenersi dai piaceri da solo, proprio allora, cum in illas omnis turba procubuit quando tutta la folla vi si è
inclinata.
E’ un segno di forza ebrio ac vomitante populo siccum ac sobrium
esse: licet enim sine luxuria agere festum diem (4), rimanere asciutto e
sobrio mentre il popolo ubriaco vomita: è possibile celebrare i giorni di festa
senza sfrenatezza.
Bisogna esercitarsi alla
povertà per tre o quattro giorni o anche di più ut non lusus sit sed experimentum: perché sia un gioco ma una prova;
grabattus ille verus sit et sagum et
panis durus ac sordidus (7), ci sia un vero lettuccio, un saio e un pezzo
di pane duro e grossolano.
Nemo alius est deo dignus quam qui opes contempsit (18, 13) nessun altro è degno di dio tranne chi ha
disprezzato i fasti.
Infine Seneca paga in debito citando ancora
una volta Epicuro: Immodica ira gignit
insaniam (18, 14), un’ira smodata produce pazzia.
Breve commento
Pensate al Natale che sia la
nascita di Gesù o il dies natalis Solis invicti diventata da tempo la festa del
consumismo delle abbuffate che producono obesità e malattie.
Pensate alle adunate
oceaniche della plebe che applaudiva i deliri di Mussolini anche quando
annunciava la guerra.
Oppure, anche oggi, le folle in delirio per
cantanti che propongono spesso il “me ne frego” con il rumore che stordisce.
Per quanto riguarda la
similitudine tra l’uomo e Dio, nell’Eracle
di Euripide il protagonista eponimo, guarito dalla pazzia, dice che il dio,
se è davvero dio, non manca di nulla: “ dei`tai oJ qeov~,
ei[per e[st j ojrqw`~ qeov~-oujdenov~ (vv. 1345-1346).
Bologna 21 ottobre 2025 ore
10, 57 giovanni ghiselli
p. s.
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