Multis ad
philosophiam obstitēre divitiae: paupertas expedita est, secura est (17, 3), la ricchezza ha impedito a molti di volgersi
alla filosofia: la povertà è libera da gravami e da affanni,
Frugalitas autem paupertas voluntaria est (17, 4), la frugalità poi è povertà volontaria.
Quod promittitur: perpetua libertas, nullius nec
hominis nec dei timor (6), quello che
si promette: la libertà permanente, nessun timore di uomo né di dio.
Ab Epicuro mutuum sumam: “multis parasse divitias non finis miseriarum fuit sed
mutatio. Nec hoc miror; non est enim in
rebus vitium sed in ipso animo”” (11) prenderò un pensiero in prestito da Epicuro:
per molti avere accumulato ricchezze non è stata la fine ma il cambiamento
dell’infelicità.
Brevissimo commento
Capisco che l’elogio della povertà è cosa da ricchi dato che oggi molti
lavoratori durano fatica a pagare l’affitto e a fare la spesa. Condivido
piuttosto il disinteresse per la ricchezza e il disprezzo
Inoltre penso a certe coppie disgraziate tenute insieme dall’interesse
per il denaro dell’uomo da parte della donna o viceversa. In genere tra i due
non c’è intesa, nemmeno simpatia sicché intervengono liti, risentimento,
rancore, talora fino alla violenza fisica da parte dell’uomo con l’esito
p. s.
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