domenica 19 ottobre 2025

Delitto e castigo. Nona parte Il “lieto fine”. Segue un’appendice.


 

Argomento

La resurrezione dei due giovani attraverso l’amore. Alla dialettica subentra la vita.

 

Una mattina di primavera Rsaskolnikov andò a lavorare sulla riva del fiume con altri due. Preparavano la legna per sistemarla nella fornace. Durante una pausa sedette sui tronchi e guardava il fiume. Dalla riva opposta giungeva una canzone. Nella steppa immensa, inondata dal sole nereggiavano le tende dei nomadi.

Il forzato pensava che erano uomini liberi e antichi.

A un tratto si trovò di fianco Sònja. Il suo viso mostrava ancora i segni della malattia. Gli sorrise piena di gioia e gli tese la mano. Lui non la respinse come faceva di solito Ad un tratto anzi si sentì come afferrato e gettato ai piedi di lei. Piangeva e le abbracciava le ginocchia. Dapprima la ragazza si spaventò a morte, ma poi lo guardò e capì. Egli l’amava e negli occhi di lei brillò una felicità infinita. Sui loro volti sbiancati dalla malattia splendeva già la luce di un futuro diverso. Li aveva resuscitati l’amore. Restavano 7 anni. La sera, steso sul tavolaccio, Rodion pensava a Sonja. Quel giorno era stato affabile anche con i forzati e loro con lui. Sapeva che avrebbe ripagato tutte le sofferenze di quella ragazza con amore infinito. Non riusciva più a ragionare: poteva soltanto sentire. Alla dialettica era subentrata la vita. Prese il vangelo che gli aveva dato lei. Il libro dal quale avere letto i versetti sulla resurrezione di Lazzaro.

Rodion  non lo aprì e si domandò se oramai poteva avere gli stessi sentimenti e convin, zioni di lei. Sonja era così felice da avere quasi paura della sua stessa felicità. All’inizio della loro felicità consideravano quei sette anni come sette giorni.

Lui ignorava che quella nuova vita non gli veniva data gratis, avrebbe dovuto pagarla compiendo qualcosa di grande

Ma qui comincia una nuova storia: quella della rinascita di un uomo

giovanni ghiselli

 

 Appendice con alcuni punti luoghi cruciali dei Fratelli Karamazov e dell’Idiota 

 

La trasfusione delle anime

 Il passaggio dall'uno all'altro amore viene sentito e dichiarato dal passionale Dimitri Karamazov:"questo amore mi tortura, mi tortura!...Prima, mi facevano languire soltanto le flessuosità del suo corpo infernale, ma adesso tutta la sua anima l'ho trasfusa nella mia, e grazie a lei anch'io sono diventato un uomo!" (F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov  del 1880,  p. 709)

 

Altre donne

L’idiota 1868-1869

Lev Nikolaievič Myškin è’ un uomo privo di qualsiasi diffidenza, ed è indifferente al denaro. In treno, al ritorno da una clinica svizzera, parla con Rogožin il figlio di un ricco mercante che sta andando a reclamare un’eredità.

Questo parla di Nastasja Filippovna una donna di cui è innamorato: ella è meravigliosamente bella ma dalla reputazione rovinata poiché è stata amante e mantenuta di Totzkij un uomo ricco, oramai cinquantacinquenne che vorrebbe sposare una vergine.

Il principe Myskin è vergine: a causa della sua malattia non conosce affatto le donne.

Va a casa del generale Epančin un uomo di 56 anni soddisfatto di sé. Ha una moglie e tre figlie: Alexandra, Adelaida, Aglaja dai 25 ai 20 anni. La più giovane Aglaja era una bellezza.

ajglai'a in greco significa splendore ed è una delle Grazie (le altre due sono Eufrosìne e Talìa). Cfr. questo epigramma di Nosside di Locri (III sec a. C.). E’ la dedica d un’etera apposta a un’offerta  alla dea Afrodite.

 

.

 

(ANT. PALAT. LIBRO IX - 332)

'Ελτοσαι ποτ ναν δμεθα τς φροδτας
τ
βρτας, ς χρυσ δαιδαλεν τελθει.
ε
σατ μιν Πολυαρχς παυρομνα μλα πολλν
κτ
σιν π' οκεου σματος γλαας.

 


Giunte nei pressi del tempio miriamo d’Afrodite
questa statua, dalla veste tutta trapunta d’oro.
Ad offrirla fu Poliàrchide, che molti e lauti guadagni
seppe trarre dallo splendore del suo corpo.

 

 

Totzkij vorrebbe sposare Alexandra ma teme scenate da Nastasja, oltraggiata fantastica donna (p. 55).

 

Viene in mente la Medea di Euripide[1].

E Medea, l'infelice donna oltraggiata hjtimasmevnh.

 rinfaccia con grida i giuramenti, reclama il sommo impegno

 della mano destra, e chiama gli dèi a testimoni

di quale contraccambio ella riceva da Giasone.  (vv. 20-23)

 

L’ex amante manteneva Nastasja nel lusso cui la donna non dava importanza.

Tottzkij offre a Ganja un conoscente degli Epančin 75 mila rubli perché sposi Nastasja, la donna contaminata. Ganja per avidità è disposto ad ammogliarsi con lei, però poi vuole fargliela pagare.

 

L’idiota racconta di un suo soggiorno in Svizzera dove passava il tempo con i bambini che gli curavano l’anima. Raccontava tutto ai piccoli e per questo gli adulti lo odiavano. C’era una ragazza molto infelice, Marie che era stata sedotta da un commesso viaggiatore, era tisica, reietta da tutti, doveva fare i lavori più pesanti per campare e veniva oltraggiata in tutte le occasioni. I bambini avevano segnalato il caso al principe che l’aveva baciata per compassione, condivisione del dolore. Quando la ragazza morì, i bambini portarono la bara sulle spalle e ogni anno coprivano la tomba di fiori

Il principe stava bene con i bambini e si sentiva in imbarazzo con gli adulti

Aglaja è una bellezza: la bellezza è un enigma. E’ difficile giudicare la bellezza. “siete tanto bella che si ha paura a guardarvi” le dice il Principe p. 96

Trova però che ancora più bello sia il viso di Nastasja Filippovna che vede in un ritratto: quel viso aveva un orgoglio inconcepibile, un’espressione di disprezzo, quasi di odio, unita a una semplicità d’anima e a una ingenuità straordinarie e tale contrasto suscitava un senso di compassione” …C’è tanta sofferenza in questo viso disse il principe idiota quasi involontariamente (p. 100)

Adelaide disse con ardore osservando il ritratto: Una bellezza simile è una forza. Con una simile bellezza si può rovesciare il mondo (p. 101)

Ganja aveva dei parenti di cui si vergognava e questa è la più crudele tortura di cui possa soffrire un uomo vanitoso. Si trovano a casa di Nastasja. Arriva  Rogožin che offre 100 mila rubli a Nastasja perché sposi lui invece di Ganja. Questo soffre per il fatto di non essere originale e vorrebbe ammucchiare denaro per compensare tsle deficit

Il principe sconsiglia Nastasja di sposare Ganja che non ama lei ma i denari. Lui, invece Myskin, dice di amarla poiché è uscita pura dall’inferno. 204. Cfr. Sonja.

C’è pure Totzki che pensa: “idiota com’è, sa nondimeno benissimo che la via dell’adulazione è la migliore” 209. Cfr. Svidrigaiolov

Poi c’è la scena dei 100 mila rubli gettati da Nastasja nel caminetto perché brucino.  Vuole vedere se Ganja li raccoglie. Non lo fa ma sviene. Nastasja poi li recupera con le molle. L’amor proprio è più forte dell’avidità.

Il principe va a Mosca per prendere una sua eredità, poi torna a Pietroburgo. Rogožin cerca di uccidere Myskin per gelosia ma il principe cade per un attacco di epilessia. Le donne lo amano, Nastasja che pure non vuole sposarlo per non disonorarlo  e anche Aglaja

“Al principio dell’estate si hanno talvolta a Pietroburgo giornate bellissime, calde, serene, dolci. Era appunto una di quelle giornate 276.

 

Aglaja vede nel Principe l’incarnazione del cavaliere povero taciturno e ognor leale faccia avea triste e sparuta ma gagliardo e franco il cuore. sono versi di Puskin.

L’idiota dice che il liberalismo è un movimento di pensiero antirusso. Altri personaggi lo canzonano ma Aglaja gli dice: voi siete il più onesto, buono, nobile, intelligente di tutti, ma non vi sposerò mai

E Myskin: ma io non vi ho mai chiesto di sposarmi!

C’è un tisico molto malato, rinnegato dalla natura, Ippolit. Guardava con invidia un moscerino in un raggio di sole poiché quell’animale era partecipe del festoso banchetto della vita. Lui non poteva nemmeno studiare la grammatica greca perché tanto non sarebbe nemmeno arrivato alla sintassi

Il Principe non ama Nastasja ma ne ha compassione poiché è una che ama il proprio disonore

A casa degli Epancin c’è l’episodio del vaso cinese. Aglaja aveva detto al principe che la madre ci teneva tanto ma  lei dice: “dovete almeno rompere il vaso cinese del salotto! E’stato pagato caro: fatemi il piacere di romperlo. La mamma scoppierà in pianto davanti a tutti, tanto le è caro” 663

Myskin temeva di romperlo per paura e imbarazzo.

Nel salotto c’è un’atmosfera falsa: falsa cortesia, falsa amicizia. Tutta una messa in scena 674.

Myskin prima tace poi parla contro il cattolicesimo che predica un Cristo travisato ed è la continuazione dell’impero romano (687), un apparato di potere. La chiesa cattolica è venale: compra e vende tutto, è un mercato. Il socialismo e l’ateismo sono conseguenze del disgusto ispirato dai preti cattolici. Il socialismo vuole sostituire lo scomparso potere morale della religione con la violenza. Poi gesticolando il principe idiota rompe il vaso.

Ma si consola perché attraverso gli errori si impara, e chi capisce troppo presto capisce male. Noi principi dobbiamo essere all’avanguardia per non scomparire. Bisogna avere fiducia in se stessi ed essere felici.  Non so come sia possibile passare accanto a un albero e non sentirsi felice di vederlo” (700) Parlare con una persona e non essere felice di volerle bene.

Poi ha la crisi epilettica. Ma le donne belle lo ammirano. Myskin si incontra con Aglaja e Nastasja. Questa gli dice di non avere mai incontrato un uomo simile per fiducia illimitata, nobiltà e semplicità d’animo. Chiunque volesse, potrebbe ingannarlo, e lui lo perdonerebbe. Per questo l’ho amato. Aglaja allora lascia il campo a Nastasja. Il Principe le ammira entrambe ma vuole sposare Nastasja perché ha più bisogno di lui. La aspetta in chiesa per sposarla ma lei fugge con Rogožin che però la uccide. I due giovani si trovano vicino al cadavere della donna e si consolano a vicenda. Il Principe si ammala di nuovo e torna nella clinica Svizzera per sempre. Rogozin si prende quindici anni in Siberia. Aglaja sposa un conte polacco. Gli Epancin vanno a trovare l’Idiota ma lui non li riconosce: è diventato del tutto quello che è.

Anche qui c’è la distruzione della ragione, reazionaria secondo Lukàcs.

Fine.

p. s.

Presenterò questo romanzo il 17 novembre 2025 nella biblioteca Ginzburg

 

Domani invece parlerò di otium e negotium in alcuni grandi autori della letteratura europea. Da Omero a Gončarov.

Questo è il link per il prossimo incontro nella biblioteca Ginzburg di Bologna, lunedì 20 ottobre dalle 17 alle 18, 30.

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 E’ tutto gratuito ma è gradita la prenotazione (051-466307)

https://meet.google.com/anr-nqiu-bux?authuser=0&hs=122&ijlm=1759235335386&pli=1

 

 

 

Bologna 19 ottobre 2025 ore 16, 38 giovanni ghiselli.

p. s

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[1] Dostoevskij nell'Idiota (1868-1869) definisce Nastasja Filippovna "quell'oltraggiata e fantastica donna" (p. 55). La nutrice di Medea  la chiama "hJ duvsthno" hjtimasmevnh" (v. 20), l'infelice oltraggiata.  L’argomento “Donne oltraggiate” è sviluppato nella scheda successiva al v. 20.


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