mercoledì 22 ottobre 2025

Seneca Epistola 20 Il valore dello stile dotato di coerenza e della giusta misura.


 

Facere docet philosophia, non dicere .

La filosofia insegna a fare, non a parlare,

In effetti a parlare bene, efficacemente, in maniera persuasiva si impara piuttosto dalla letteratura degli autori dallo stile ornato e potente.

 Maximum hoc est et officium sapientiae et indicium, ut verbis opera concordent, ut ipse ubīque par sibi idemque sit.

Il massimo dovere della sapienza e il suo indizio è il fatto che le opere concordino con le parole, e che la persona sia sempre coerente con se stessa.

 Est difficile, nec hoc dico , sapientem uno semper iturum gradu, sed unā viā (2), è difficile, e  non dico questo che il saggio procederà sempre con lo stesso passo, ma su una sola via.

Si tratta di trovare un metodo proprio.  

Quid est sapientia? Semper idem velle atque idem nolle (5), che cosa è la sapienza? Volere e non volere sempre lo stesso.

Questo può valere per le scelte che fondano la vita, non certo per quelle culinarie. Poi a dirla tutta nelle diverse età della vita umana cambiano i gusti, le esigenze e le possibilità di soddisfarle purtroppo.

Le parti dell vita

Orazio nell' Ars poetica[1] distingue le quattro diverse  parti che ciascuno di noi recita nella vita. Dobbiamo ricordarcene noi insegnanti per avvicinarci alla comprensione dei nostri ragazzi.

Dunque:"aetatis cuiusque notandi sunt tibi mores" (156), si deve badare bene ai costumi specifici di ciascuna età. Segue una descrizione dei mores delle varie età: il puer il quale gestit paribus colludere (159), smania di giocare con i suoi pari, e cambia umore spesso: et mutatur in horas (160).

Poi l' imberbus iuvenis il giovinetto imberbe il quale gaudet equis canibusque, è cereus in vitium flecti, facile come la cera a prendere l'impronta del vizio, prodigus aeris, prodigo di denaro.

Poi, conversis studiis  aetas animusque virilis/, quaerit opes et amicitias, inservit honori (vv. 166-167), cambiate le inclinazioni, l'età e la mente adulta cerca ricchezze e aderenze, si dedica alla conquista del potere.

Poi c'è il vecchio:"difficilis, querulus, laudator temporis acti/se puero, castigator censorque minorum" (vv. 173-174), difficile, lamentoso, elogiatore del tempo trascorso da ragazzo, critico e censore dei giovani. Sono dunque quattro atti che recitiamo in quattro parti diverse, con quattro aspetti diversi.

Sentiamo anche Shakespeare:" All the world's a stage-And all the men and women merely players" (As you like it [2], II, 7), tutto il mondo è un palcoscenico e tutti gli uomini e le donne non sono che attori.

 Essi, continua il malinconico Jaques, hanno le loro uscite e le loro entrate. Una stessa persona, nella sua vita, rappresenta parecchie parti, poiché sette età costituiscono gli atti della vita umana". Segue la descrizione di queste parti. Ci interessa il secondo atto: quello dello "scolaro piagnucoloso che, con la sua cartella e col suo mattutino viso, si trascina come una lumaca malvolentieri alla scuola"; poi il terzo quello dell' innamorato "che sospira come una fornace, con una triste ballata composta per le sopracciglia dell'amata". Infine "l'ultima scena, che chiude questa storia strana e piena di eventi, è seconda fanciullezza e completo oblio, senza denti, senza vista, senza gusto, senza nulla".

 

 

Torniamo all’Epistola 20 di Seneca

Plerisque agitur vita per lusum (6), i più non prendono la vita sul serio. Rimangono fermi all’esteriorità, all’apparire, al lusso

Elogio della povertà

Magnificentior sermo tuus in grabatto videbitur et in panno (9), il tuo parlare verrà visto come più elevato  , in un lettuccio e tra i cenci

Magnus ille qui in divitiis pauper est (11) magnanimo è quello che nella ricchezza rimane povero.

Ho indicato più volte tra siffatti magnanimi Engels, Brecht, don Milani e Visconti.

Nemo nascitur dives; quisquis exit in lucem iussus est et lacte et panno esse contentus: ab his initiis nos regna non capiunt”,  nessuno nasce ricco; chiunque viene alla luce deve accontentarsi di latte e di un cencio: dopo tali inizi  i regni non ci contrgono, sono troppo piccoli per noi. (13)

 

Bologna 22 ottobre 2025 ore 18, 52 giovanni ghiselli

p. s.

Statistiche del blog

All time1831515

Today406

Yesterday429

This month13318

Last month14471

 

 

 



[1] Composta tra il 18 e il 13 a. C.

[2] 1599-1600.


Nessun commento:

Posta un commento