Il buon senso indica che il corpo ha un’esistenza sua
e se il crederlo stabile fin dal primo momento verrà invalidato,
non vi sarà sulle cose occulte dove riferirci
per potere affermare qualcosa con ragionamento della mente. 425
Se poi non ci fosse il luogo e lo spazio che chiamiamo
vuoto, da nessuna parte i corpi potrebbero essere disposti
né andare affatto da qualche parte in direzioni diverse,
quello che ti abbiamo già dimostrato sopra poco fa.
In conclusione non c’è niente che tu possa dire separato 430
dalla materia nel suo insieme e distinto dal vuoto,
nulla che possa venire scoperto e annoverato come terza natura.
Excursus
Tutta la natura è imparentata con sé stessa. Tutto scorre e interferisce insieme.
Platone nel Menesseno (238a) dice-non è la terra a imitare la donna, ma la donna a imitare la terra-". Del resto non bisogna dimenticare che, se nel Menesseno Platone scrive (precisamente) :"ouj ga;r gh' gunai'ka memivmhtai kuhvsei kai; gennhvsei(nella gravidanza e nel parto), ajlla; gunh; gh'n", nel Menone , 81d, il filosofo ateniese afferma che tutta la natura è imparentata con se stessa(th'" fuvsew" aJpavsh" suggenou'" ou[sh"), e, dunque, anche l'uomo è stretto parente della grande madre.
Cfr. anche il dionisiaco come lo intende Nietzsche e come lo rappresenta Schiller
Quindi vediamo l'inno Alla gioia
E’ originariamente un componimento giovanile di Friedrich Schiller (1759-1805). Con questa ode Schiller intendeva esprimere la sua visione idealistica sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra le persone: « L'uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! Un bacio al mondo intero! ».
Beethoven condivise questa visione e scelse di musicare la poesia di Schiller nel movimento finale della sua Nona Sinfonia, che compose nel 1823. Il risultato fu la famosa melodia dell''Inno alla gioia'.
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An die Freude Freude, schöner
Götterfunken,
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Alla gioiaGioia, bella scintilla divina,
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Dostoevskij nei Fratelli Karamazov, scrive: "il mondo è come l'Oceano: tutto scorre e interferisce insieme, in modo che, se tu tocchi un punto, il tuo contatto si ripercuote magari all'altro capo della terra. E sia pure una follia chiedere perdono agli uccelli, ma per gli uccelli , per i bambini, per ogni essere creato, se tu fossi, anche soltanto un poco, più leale di quanto non sei ora, la vita sarebbe certo migliore"(p.402).
Fine excursus
Ma torniamo a Lucrezio e concludiamo per oggi
Infatti qualunque cosa sarà, dovrà essere qualcosa esso stesso;
e se ci sarà un toccare sebbene leggero e breve,
con un aumento grande o piccolo infine, purché ci sia, 435
accrescerà il numero dei corpi ed entrerà nella somma.
Se invece sarà intangibile, poiché da nessuna parte
Può impedire a un corpo che procede di attraversarlo,
evidentemente ciò sarà quello che chiamiamo vuoto sgombro.
Bologna 15 ottobre 2025 ore 11 giovanni ghiselli
p. s.
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