La sera non esco perché fa freddo ed è buio già alle sette. Non studio perché sono stanco dopo tante ore di studio e lavoro. Pedalo la bici da camera e dopo cena cerco un film nella televisione o nel computer. Ieri i programmi televisivi erano spazzatura inguardabile
Sicché ho guardato per almeno la decima volta l’ultima parte del film di Visconti Il Gattopardo con la scena del ballo, la più bella di tutta la cinematografia secondo i miei gusti.
Subito prima il protagonista dice: “Noi fummo i gattopardi, i leoni; chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene”. Quindi parte la musica e la serata di festa che mette a confronto la giovinezza bella, trionfante, ignara del dolore, della morte, con la senescenza dolente, pensosa e quasi desiderosa della fine, comunque in lacrime nel guardarsi allo specchio. Intanto i giovani mirano e sono mirati e danzano e in cuor s’allegrano. Ho visto la mia intera vita e ciò che è eternamente umano. Claudia Cardinale e Alain Delon all’apice della loro fioritura erano felici, Burt Lancaster corteggiava la morte con malinconia dolorosa e piangente ma senza paura. Tra l’altro ho pensato che da allora quegli attori belli e bravi sono tutti morti. Ho ricordato episodi lieti e tristi della mia vita. Dalle feste di Debrecen, ai corteggiamenti, agli amori, all’aborto, dai successi alle sconfitte, dai trionfi ciclistici sui monti di Grecia, alla rottura del femore. Tutta la vita, ora incerta di quanto rimane. E ho versato lacrime anche io.
Bologna 12 settembre 2025 ore 9, 19 giovanni ghiselli.
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